martedì 27 gennaio 2009

Visual-software: Skytools 3 PRO

L'ultimo arrivato nel mio pc è la nuova versione di Skytools che è appena stata rilasciata.
Nel corso degli anni, in seguito alle mutate esigenze degli astrofili, l'idea di base del software è rimasta la stessa, ma le funzionalità sono state aumentate ed estese non solo alle osservazioni visuali, ma anche alle applicazioni astrofotografiche, sempre però rimanendo nel campo della pianificazione delle sessioni osservative/fotografiche.

Visto che il target di skytools è stato finora sempre e solo quello degli astrofili visualisti, l'autore Greg Crinklaw ha pensato di proporre due diverse versioni della release 3 di ST, di cui una esclusivamente dedicata al visuale e l'altra comprensiva anche di tutte le nuove funzionalità astrofotografiche.

Le differenze tra la versione Skytools 3 standard e PRO si possono riassumere così:

- nella versione PRO sono incluse tutte le funzioni astrofotografiche, escluse invece nella versione standard
- la versione PRO è fornita di serie del plug-in "Real Time" (rimando al blog su Skytools 2 per una descrizione del plug-in), che nella versione standard può essere comunque aggiunto in seguito come optional
- la versione PRO viene venduta insieme ad un "Extended Data" DVD che contiene un up-grade al catalogo stellare in grado di arrivare fino alla magnitudine 20!

Quale versione avrò mai acquistato io? Ovviamente quella più completa, anche se obiettivamente per l'uso prettamente visuale devo ancora capire se valga davvero la pena avere un catalogo stellare così ampio. In ogni caso, il plug-in "Real Time" è molto comodo se si utilizza il software direttamente durante le osservazioni (diventa poi indispensabile se si vuole collegare il computer al telescopio....) e a quel punto conviene spendere qualche dollaro in più per la versione PRO, piuttosto che acquistare la versione standard+plug-in Real Time.

Non farò una trattazione completa del paccheto ST3, in quanto le sezioni principali e la filosofia di fondo sono gli stessi della versione 2.0 del software.
Mi limiterò quindi ad evidenziare le differenze e le novità rispetto alla precedente versione.

Nightly Planner.
Si tratta della finestra principale del software, quella che in ST2 era chiamata Observing List. Ci sono parecchie colonne in più rispetto alla precedente versione, tra cui saltano subito all'occhio quelle indicate come "Difficulty" e "Best Difficulty", con il relativo indicatore a semaforo.
In riferimento a queste colonne occorre dire prima di tutto che una delle novità di ST3 consiste nel nuovo motore che calcola la visibilità degli oggetti, il Visual Detection Model. Si tratta di un algoritmo complesso ideato dall'autore per stabilire se l'oggetto celeste è visibile e in che modo, tenendo in considerazione lo strumento selezionato, il sito osservativo, l'esperienza e l'età dell'osservatore (vedi dimensioni della pupilla), ecc.
La colonna "Best Difficulty" dà indicazione sulla difficoltà di osservazione dell'oggetto in condizioni ottimali, considerando quindi solo le caratteristiche del telescopio usato e supponendo che l'oggetto si trovi allo zenit, quindi in una serata ideale.
La colonna "Difficulty" invece si riferisce alle condizioni di visibilità dell'oggetto nel momento migliore della serata in corso.
Quando il semaforo è verde, significa che i due livelli di difficoltà coincidono, quando è giallo che la serata in corso non è proprio quella ottimale per osservare l'oggetto selezionato ma non si discosta di molto; quando il semafoto è rosso significa che invece siamo lontani dalle condizioni ideali per quell'oggetto con quel telescopio in quel sito osservativo.
Tra le numerose novità, spiccano anche molti nuovi menu a tendina che in realtà sono ora presenti in tante sezioni del software. Facendo riferimento al nightly planner, si nota ad esempio che le liste osservative (observing list) sono a loro volta raggruppate in diversi gruppi, alcuni già preseni, altri realizzabili ex-novo.
In generale tutti i set di dati disponibili (come ad esempio le note, le immagini, i links, ecc.) sono raggruppabili ed organizzabili in gruppi in modo da avere a disposizione un database davvero completo e personalizzabile.
Per fare un esempio pratico, nella scheda dei dettagli di ciascun oggetto c'è un campo che può essere riempito con delle note a piacimento (esisteva già in ST2). Ora questo campo è classificabile in gruppi, così ad esempio posso creare un "gruppo note" denominato "Wikipedia" e riempire il relativo campo di M42, incollandovi la descrizione che Wikipedia fa su questo oggetto. Poi è possibile creare un secondo gruppo "Note di Sbab" e scrivere nel campo note relativo su M42 le mie annotazioni personali su quest'oggetto.
A questo punto aprendo la scheda dettagli di M42 e attivando la visualizzazione di tutte le note, compaiono nel relativo spazio sia le note di Wikipedia che quelle di Sbab (considerate che le note non sono i log osservativi, in quanto non dipendono né dallo strumento né dal sito osservativo)!

Analogamente si può fare una classificazione delle immagini relative agli oggetti, scaricandole dalle DSS (ora esiste una procedura per scaricare in automatico tutte le immagini di una lista di oggetti) oppure inserendole manualmente.
Io ad esempio ho creato un gruppo immagini "APOD" che uso per inserire le immagini dell'Astronomy Picture Of the Day relative agli oggetti più spettacolari.
Un'altra interessante funzione aggiunta alla scheda dettagli degli oggetti è la "Visual Synopsis", che può essere anche stampata insieme a tutti i dettagli presenti nella scheda di ogni oggetto, ottenendo un report come questo.

Tornando per un attimo alla finestra principale del Nightly Planner, in alto a destra si notano 3 bottoncini che permettono di impostare l'utilizzo del software in 3 diverse modalità.
Quella classica, che ho considerato fino a qui, è la "Visual Observation mode" indicata con il bottone a forma di oculare.
In alternativa, con il bottone a forma di quadrato nero si può scegliere una modalità semplificata ("Simple mode"), in cui molte colonne vengono nascoste e le informazioni di visibilità degli oggetti si riferiscono solo alle condizioni ottimali.
La terza modalità, disponibile solo nella versione ST3 PRO, è quella che attiva tutte le funzioni astrofotografiche, su cui non mi pronuncio non avendole provate ma che sembrano essere molto interessanti. Rimando al sito del produttore e alla lettura del help in linea che riporto in fondo per maggiori dettagli.

Dal menu principale nella parte superiore della finestra si attivano diverse funzioni nuove o migliorate rispetto alla precedente versione. In particolare, il motore di ricerca degli oggetti ("Database Power Search") è stato ampliato e potenziato, ma la velocità di risposta del sistema quando si esegue una ricerca anche complessa è rimasta molto rapida. Si possono effettuare selezioni multiple tra i vari menu a tendina e anche tra le varie sotto-sezioni della finestra di ricerca.
In aggiunta al Power Search e allo strumento di ricerca semplice degli oggetti, ora è presente anche un nuovo wizard, il "Nightly Observing List Generator" che permette di creare in modo rapidissimo e completamente automatico una lista di oggetti secondo 7 macro-criteri preconfezionati:
  1. Showpieces. Una selezione tra gli oggetti classici più spettacolari
  2. Shallow Sky. Oggetti interessanti del sistema solare
  3. Interesting Deepsky. Lista oggetti deep interessanti per via della forma o della loro natura particolare
  4. NGC/IC. Oggetti principali dai relativi cataloghi
  5. Off the Beaten Path. Oggetti poco conosciuti e raramente osservati
  6. Interesting Stars. Stelle variabili e giganti rosse
  7. Double Stars. Stelle doppie
Ovviamente la lsita di oggetti così generata potrà poi essere filtrata con gli strumenti presenti nell'interfaccia principale (luogo osservativo, serata, osservatore, strumento, ecc.).

Una menzione va fatta per quanto riguarda la parte dedicata alla gestione dei dati, accessibile mediante il pulsante "Data manager" nella parte alta della finestra principale. Da qui è possibile modificare/creare/eliminare i vari gruppi di cui ho parlato prima, ma soprattutto è da questa finestra che si può creare un backup/restore dell'intero pacchetto, dati utente e preferenze incluse, o di una sua parte a scelta. Rispetto alla versione 2 di Skytools (che già includeva la funzione backup/restore), ora è anche possibile effettuare la sincronia dei dati tra due computer senza per forza dover creare un backup da ripristinare poi nel secondo computer. Quella della sincronia è una funzione sulla carta molto utile per mantenere tutti i dati sempre in linea tra un pc portatile dedicato alle serate osservative sul campo e un pc fisso, più comodo per la parte di pianificazione delle sessioni osservative. Di fatto non ho ancora testato le potenzialità di questa funzione, avendo finora preferito il classico backup/restore che comunque funziona molto bene (analogamente a quanto si faceva con ST2).

Interactive Atlas e Mappe virtuali. Il nuovo Visual Detection Model è stato sfruttato anche per rappresentare graficamente gli oggetti mediante le mappe virtuali. La nuova versione dell'Interactive Atlas, così come per le mappe strumentali, dispone ora di una veste grafica rinnovata e più fedele a quanto si osserva realmente. Tuttavia continua a trattarsi di una rappresentazione statica del cielo in quanto non c'è un motore grafico 3d che renderizza in tempo reale il movimento della volta celeste quando ci si sposta sulla mappa oppure quando si cambia il livello di zoom. Siamo quindi ancora lontani dall'effetto visivo che si ottiene con un software planetario come Stellarium, Starry Night o The Sky tanto per citarne alcuni, mentre si tratta piuttosto di un'interfaccia moto simile a quella di Cart du Ciel o di Skymap Pro, anche se in questa nuova versione la rappresentazione del cielo è molto realistica specialmente per quanto riguarda la via lattea, le superfici dei pianeti o l'effetto di estinzione del buio dovuto alle luci in prossimità dell'orizzonte. C'è da dire che mantenendo attiva la rappresentazione più realistica del cielo serve un computer piuttosto performante e si perde comunque un po' della rapidità e velocità di risposta a cui ci si era abituati con la versione 2.
Tutto torna invece molto rapido e pronto disattivando la funzione "Complex Natural Sky" che simula la variazione dell'illuminazione del fondo cielo in base alla posizione delle sorgenti luminose (luna, via lattea, orizzonte, ecc.). Quando poi si utilizza il sofyware sul campo con la funzione Night Vision attivata le regolazioni sono settate ai valori minimi rendendo quindi rapida la risposta anche su pc poco prestazionali (come il mio Asus eeepc 900). A riguardo della velocità del sistema, devo dire che non ho notato rallentamenti dovuti alle dimensioni del catalogo stellare (che occupa circa 4GB su HD....), mentre gli unici rallentamenti sembra siano dovuti solo al motore di renderizzazione della luminosità del cielo.
L'Interactive Atlas è stato potenziato inoltre con la nuova funzionalità denominata Context Viewer. Cliccando sulla relativa icona si apre una finestra davanti a quella principale della mappa in cui viene rappresentata la visione all'oculare della posizione centrale della mappa. Cambiando posizione nella mappa principale, cambia anche il campo inquadrato nel caso in cui la relativa opzione sia attivata. L'oculare selezionato in automatico è quello considerato come il più indicato (tra quelli impostati nelle preferenze della strumentazione) per l'osservazione dell'oggetto inquadrato, ma può essere cambiato agendo sul relativo link ipertestuale. Si tratta di uno strumento molto innovativo, anche se francamente non so quanto possa tornare utile visto che comunque sono disponibili le ottime mappe strumentali, utilissime in fase di star-hopping.
Anche per queste ultime valgono tutte le considerazioni già fatte per quanto riguarda l'innovativa veste grafica dell'Interactive Atlas. Oltre a questo, nelle mappe strumentali è possibile visualizzare il risultato dell'algoritmo che calcola la luminosità del cielo ("Sky Brightness Model"), cliccando sul bottone blu in basso a destra della finestra. Stampando la mappa si ottiene in pochi istanti un report pronto all'uso come questo.

Per completare la carrellata delle novità riguardanti la parte grafica di ST3, occorre menzionare il Thumbnail Viewer, a cui si accede però dal Nightly Planner, contrassegnando tutti gli oggetti di cui si vuole creare una rappresentazione grafica ad icona. Una volta che gli oggetti selezionati sono stati contrassegnati con il simbolo rosso check, cliccando con il tasto destro del mouse è possibile attivare la funzione Thumbnail, in cui gli oggetti sono rappresentati ciascuno in un singolo riquadro. Può tornare utile per creare un riepilogo grafico di una lista osservativa. E' un vero peccato che non sia possibile stamparlo!

Infine, per chi fosse interessato ad approfondire le funzioni del software che ho trascurato , in particolare quelle per gli astroimagers, potete scaricarvi il file Help del pacchetto qui.

lunedì 26 gennaio 2009

Visual-software: Skytools 2

Quando cercavo in rete informazioni sui diversi software di pianificazione per visualisti ho trovato ben poco in italiano, ma qualcosa esisteva per il pacchetto Astroplanner.
Non avevo trovato nulla di esaustivo invece per Skytools che, tra l'altro, non era nemmeno possibile provare in versione demo (e tuttora non è possibile!).
Il prezzo di AP inoltre era allettante e questo mi aveva definitivamente indirizzato su quel programma.
A distanza di un paio d'anni di utilizzo sono saltate fuori però tutte le limitazioni del software Astroplanner (di cui parlerò in modo più esaustivo nel prossimo argomento dedicato al confronto tra AP e ST) che mi hanno spinto a cercare nuovamente.

Questa volta, avendo deciso di aumentare il budget a disposizione per un tale strumento, sono incappato in una curiosa offerta a cui non ho saputo resistere..... anche questa è una variante della famosa sindrome dell'astrofilo, la strumentite!

In novembre 2008 infatti sul sito di Skytools leggevo dell'imminente uscita della nuova versione (la 3.0) del software, che in quel periodo veniva già reso disponibile per l'acquisto in pre-ordinazione. Non solo, ma chi avesse ordinato il software ST3 entro la fine del mese avrebbe ricevuto subito una copia della versione a quel momento disponibile, Skytools 2, ed in seguito avrebbe ricevuto a casa la nuova versione 3 senza nessun ulteriore costo!
Che dire.... difficile resistere.......
Prima di Natale mi è arrivata quindi la versione 2 del software, mentre il nuovo Skytools 3 è arrivato a metà gennaio.

SKYTOOLS 2

Sezione Observing List.
La schermata principale di ST2 è molto simile a quella di AP, tanto che mi viene subito in mente l'idea che probabilmente l'autore di AP (più nuovo di ST2) si sarà ispirato a skytools per il suo programma.
Ma sotto il vestito c'è ben altro....
L'interfaccia è del tutto particolare.
Il sito osservativo, lo strumento, la data, ecc. sono tutti campi indicati sottoforma di ipertesto. Per cambiarli / modificarli / impostarli è quindi sufficiente un semplice click sulla relativa voce.

Anche qui, come in AP, c'è una barra grafica dove vengono indicate le condizioni di osservabilità dell'oggetto, oltre a quelle della luna. Gli orari di alba/tramonto e i crepuscoli sono immediatamente identificabili sulla barra.
Segue poi l'elenco degli oggetti, come in AP, con le relative informazioni principali.
Qui spiccano subito 3 colonne che si riferiscono alle condizioni di visibilità degli oggetti: Begin, Optimum e End. In base al sito osservativo e alla data impostata per ogni oggetto viene infatti indicato qual'è l'intervallo di tempo più adatto all'osservazione mediante i campi begin/end, e viene anche indicato l'orario in cui l'oggetto si trova nelle condizioni migliori (optimum). La piccola icona quadrata a fianco del valore "optimum" permette di capire con un colpo d'occhio se l'oggetto si troverà allo zenit o a metà altezza nelle sue condizioni di visibilità migliori e anche quale livello di buio presenterà il cielo a causa ad esempio della presenza della luna.
Cliccando sulle colonne è possibile ordinare la lista in base al campo cliccato e questo risulta estremamente utile proprio sul campo "optimum".
In questo caso infatti gli oggetti vengono messi in ordine temporale effettivo. Ad esempio, se l'oggetto x si presenta in condizioni ottimali alle ore 22.00 e un altro y alle ore 2.00 (della stessa nottata osservativa, ma ovviamente del giorno seguente nel calendario), l'ordine di visualizzazione sarà proprio quello x, y.

Tornando alla lista di oggetti, qui non funziona come in AP dove ogni sessione del software è strettamente legata ad un file plan.
In ST ci sono di default alcune observing list ed altre possono essere create mediante un apposito wizard, ma ogni elenco di oggetti (observing list) viene dinamicamente filtrato direttamente nella finestra principale del software, ed in maniera molto rapida!
Per assurdo è infatti possibile creare una observing list includendo in essa ad esempio tutto il catalogo Messier completo, per poi filtrarne gli oggetti direttamente dall'interfaccia principale: una volta selezionata la serata dell'osservazione (includendo gli orari di inizio e fine sessione), la tipologia di oggetti (tutti, solo galassie, solo nebulose, ecc.), l'altezza minima richiesta sull'orizzonte (indifferente, sopra l'orizzonte ideale, sopra la massa d'aria critica (30°), alla massima altezza, ecc.), la costellazione, le condizioni di illuminazione del cielo (indifferente, completa oscurità, dal crepuscolo, ecc.), la mag. limite strumentale (indifferente oppure in base allo strumento usato), il software visualizza solo gli oggetti della lista che soddisfano tali criteri. Il tutto in modo davvero rapido.

Rispetto ad AP, manca la visualizzazione delle immagini DSS direttamente nella finestra principale, cosa comunque possibile entrando nella schermata con i dettagli di ciascun oggetto.
Con un doppio click sull'oggetto selezionato si apre infatti la scheda completa dell'oggetto, che include tutti i dettagli da catalogo, ma anche la barra di visibilità nel corso dei mesi dell'anno, eventuali link a pagine web e le già citate immagini DSS scaricabili (solo singolarmente, ahimè!) dal web.

Una nota particolare va fatta in merito ai cataloghi degli oggetti. A differenza dei soliti software dove sono riportati i diversi cataloghi, in ST non esistono cataloghi differenziati, né per le stelle né per gli oggetti deepsky.
Tutti gli oggetti sono raccolti in un unico catalogo creato ad-hoc dall'autore incrociando ed integrando tra di loro tutti i principali cataloghi (Messier, NGC, IC, PGC, Hickson, Leda, ecc.) per evitare doppioni. Rimando al sito dell'autore per informazioni più dettagliate (per quanto riguarda le stelle, si arriva al dettaglio del catalogo HGSC).

Concludendo su questa sezione del programma, quello che ho notato è una differente filosofia di gestione rispetto ad AP e agli altri software che ho utilizzato.
Qui tutto è impostato sulla serata osservativa, di cui si possono indicare gli estremi temporali in modo univoco (dalle 20.00 alle 2.00 del mattino, ad esempio) e una volta fissata la serata, la strumentazione e il sito osservativo si può tranquillamente saltare da una lista osservativa all'altra agendo sul relativo menu a tendina, oppure se ne possono creare delle nuove con l'apposito wizard, in maniera molto rapida. Anche i filtri possono essere modificati al volo ed avere un elenco aggiornato secondo i criteri voluti in modo davvero rapido.
Una volta acquisito un minimo di dimestichezza con questa interfaccia, l'utilizzo sul campo diventa davvero efficace e tutte le informazioni (e sono davvero tante) sono a portata di un doppio-click.

Sezione Real Time.
Nel caso in cui si usi il software direttamente sul campo, tornerebbe utile avere una visione in tempo reale degli oggetti presenti nella lista e della loro visibilità. In questo la schermata principale non aiuta, perchè è concepita per essere staticamente riferita ad una nottata osservativa e non ad un particolare momento di essa.
A questo scopo l'autore ha creato un plug-in disponibile separatamente (che io ho ricevuto in bundle con l'offerta) che una volta installato aggiunge la nuova sezione "Real time" al software. In pratica tutto si presenta come da sezione principale, con l'unica differenza che la data e l'orario seguono quelli del clock di sistema del pc. Ogni minuto (a seconda di come viene impostato) la observing list viene aggiornata, modificando di conseguenza i valori presenti nei vari campi ed eliminando gli oggetti che non sono in quel momento visibili in base ai criteri impostati.
Altra funzione della finestra Real Time è quella del collegamento ASCOM ad una montatura oppure ad un sistema di puntamento passivo (è supportato solo Skycommander).

Le mappe virtuali integrate.
Ma non è tutto qui....
Uno dei motivi che mi ha spinto a cerare un nuovo software era infatti l'integrazione con un planetario grafico.
ST2 possiede 4 versioni di mappe grafiche integrate: l'Interactive Atlas, Overhead Sky, Naked Eye e Scope/Binocs charts.
L'interactive Atlas assomiglia molto ad un classico planetario come può essere Skymap Pro o Cart du Ciel, senza fronzoli grafici particolari, ma con un'elevata precisione di rappresentazione (sono riportati i contorni nelle nebulose diffuse ad esempio).
Non è possibile trascinare la mappa con il mouse per spostarsi nel cielo virtuale, ma, come in Skymap, occorre usare il click destro del mouse e cliccare su "Center view at cursor".
Lo zoom è attivo, nel senso che cambiando il fattore di zoom automaticamente aumenta/diminuisce la mag. limite degli oggetti rappresentati. E' possibile misurare le distanze angolari, aggiungere riferimenti circolari di dimensioni note, visualizzare le immagini DSS direttamente sulla mappa e anche visualizzare in ogni momento la scheda dettagli di ogni oggetto con un doppio-click del mouse. La mappa può essere personalizzata in tutti i dettagli grafici (dimensioni font, colore font e oggetti, simboli, ecc.ecc.) e può essere stampata in maniera molto rapida includendo i dettagli dell'oggetto e le legende.

Non mi dilungo sulle mappe Overhead Sky (in cui è rappresentata l'intera volta celeste) e Naked Eye, mentre è utilissima la mappa relativa allo strumento, telescopio o binocolo che sia.
Richiamando tale mappa per uno degli strumenti inseriti nelle preferenze, si ottiene una finestra divisa in 3 aree principali (e personalizzabili), di cui una con la vista ad occhio nudo, una al cercatore e una al telescopio. Tutte ovviamente centrate sull'oggetto selezionato in quel momento e con tutti i filtri di cui sopra e tutte singolarmente zoomabili, spostabili, manipolabili. Se si utilizza il pc portatile sul campo, queste mappe sono utilissime per lo star hopping, altrimenti è sempre possibile prepararsi una versione cartacea stampando in automatico tutte le mappe per tutti gli oggetti visualizzati nell'observing list (e con i tempi macchina dovuti solo alla velocità della stampante!).

Ma il punto di forza di tutte le mappe è che la base dati utilizzata è quella in comune a tutto il pacchetto. Quindi ad esempio la magnitudine limite visualizzata è relativa allo strumento in uso, alla qualità del cielo del sito selezionato, alle condizioni della serata (presenza o meno della luna) e anche all'esperienza dell'osservatore.
E' possibile passare dall'interactive atlas all'observing list oppure alla mappa strumentale in ogni momento, senza perdere le impostazioni e i filtri selezionati.
Una flessibilità eccezionale, che fa passare inosservata la mancanza delle funzioni più avanzate presenti in un normale planetario come Skymap o Cart du Ciel.
Non pensate però di poter sostituire in toto il vostro sofware planetario con l'interactive atlas di Skytools. Diciamo che si avvicina parecchio, ma quest'ultimo è pensato più per l'utilizzo sul campo, al lato prettamente pratico, ma non ha l'immediatezza di rappresentazione di un planetario.
Da sottolineare c'è anche l'aspetto della personalizzazione, già citata prima, e la possibilità di cambiare tutti i settaggi grafici delle mappe usando degli schemi pre-impostati (alcuni sono scaricabili dal repository del software), tra cui quello, importantissimo, per la visione notturna che ho trovato molto efficace.

I log osservativi.
Non mi dilungo, ma dico solo che da qualunque sezione del software (observing list, interactive atlas, mappe strumentali, ecc.) è possibile creare un log per l'oggetto selezionato. Ogni log viene direttamente salvato in un database generale, che può poi essere gestito mediante un'apposita funzione. I log vengono raggruppati per oggetto, serata, sito osservativo, strumento, ecc. ed è possibile scrivere note generali relative alla serata o al telescopio. Una pecca da sottolineare è la mancanza di standardizzazione del database dei log rispetto ad altri software esterni.
Esiste la possibilità di esportare i log archiviati, ma solo nel formato proprietario di ST, in modo da poterli condividere con altri utenti di ST, ma non c'è la possibilità di esportarli ad esempio in un formato universale (tipo CSV, o TXT). Stessa cosa anche per l'importazione, che è consentita solamente per file originati da ST stesso.

Altre funzioni.
Esistono poi due sezioni del software dedicati agli eventi astronomici.
Nella sezione Current Events si può generare un elenco di eventi che si verificheranno nei mesi futuri, come le fasi lunari, gli sciami meteorici, le eclissi lunari/solari, le congiunzioni/opposizioni/elongazioni massime dei pianeti. Il tutto sempre in riferimento al sito osservativo prescelto.
Gli eventi così individuati possono essere poi riportati nel Events Calendar (mese per mese) oppure nel Nightly Events Planner (giornaliero).
Nella sezione Special Events si possono creare elenchi di eventi per qualunque periodo scelto (sia futuro che passato), compresi anche quelli relativi ai satelliti dei principali pianeti e alla visibilità della GRS gioviana.
Infine nella sezione Ephemerides si può estrapolare l'evoluzione di un oggetto celeste in particolare nel corso del tempo, cosa molto utile per tenere sotto controllo le orbite relative delle stelle multiple e la posizione/magnitudine di una cometa.
L'elenco così ottenuto può essere poi visualizzato nell'interactive Atlas o in una delle mappe strumentali, come in questo esempio per la cometa Lulin: efemeridi e mappa virtuale.
Un'ultima considerazione va fatta sul database degli oggetti come gli asteroidi, le comete., le stelle novae e supernovae. E' possibile aggiornare le effemeridi via web utilizzando l'apposita funzione all'interno del software, oppure si possono scaricare i relativi files manualmente andando sul sito, dove tra l'altro c'è un'interessante pagina web dedicata proprio all'osservazione di tali oggetti (e anche agli oggetti deepsky): http://www.skyhound.com/sh/skyhound.html

Visual-software: Astroplanner

I nostri amici astrofotografi non sono gli unici della categoria ad arrivare sul campo osservativo armati di computer portatile.
Ormai anche noi visualisti, almeno in buona parte, ci siamo "piegati" alla tecnologia e, chi più chi meno, facciamo uso di alcuni software astronomici per agevolare, ordinare ma anche organizzare al meglio le nostre sessioni osservative.
Scommetto che la maggioranza di noi avrà almeno una volta utilizzato un software planetario prima della serata per sapere quali oggetti andare a puntare, oppure per capire se vale la pena puntare il tubo su giove o saturno nell'imminente osservazione.

Ma oltre ai classici planetari (stellarium, cart du ciel, starry night, skymap pro, kstar, the sky, e chi più ne ha più ne metta....) esiste anche un'altra categoria di software pensati appositamente per gli astrofili visualisti, che sono dedicati alla pianificazione delle serate osservative e alla archiviazione delle note che ciascuno di noi dovrebbe prendere durante l'osservazione degli oggetti in modo da mantenere una sorta di "diario" osservativo.

E' molto bello, oltre che interessante, andare a rileggere nel corso degli anni l'evoluzione di come si siano svolte le nostre osservazioni, di come la nostra percezione di un particolare oggetto celeste sia variato nel tempo in seguito ad upgrade strumentali, cambiamenti del sito osservativo, maggiore esperienza, ma anche, ahimè, a causa del sempre maggiore inquinamento luminoso. E' una pratica che consiglio davvero a tutti gli astrofili visualisti, a prescindere dall'uso di un software dedicato o meno (basta anche un semplice taccuino!).

Ma tornando al titolo dell'argomento, in questa sede vorrei approfondire e confrontare tra loro i due software che al momento credo siano tra i più gettonati nel settore (o quantomeno lo sono sicuramente oltre oceano): Astroplanner e Skytools.
D'altra parte parlo di questi perché li utilizzo e li conosco, ma ne esistono anche altri su cui non mi esprimo non avendone avuto esperienza diretta.

ASTROPLANNER
Le caratteristiche principali.
Utilizzo AP da un paio d'anni, avendo scaricato prima la demo gratuita ed avendolo poi acquistato anche grazie al costo davvero contenuto. Al momento siamo ancora alla versione 1.6 anche se già da tempo si parla di una imminente uscita della nuova versione 2.0 che dovrebbe avere funzionalità più ricche.
Come suggerisce il nome stesso, questo software ha come scopo principale quello di aiutare l'utente a pianificare una sessione osservativa.
La finestra principale è organizzata in quattro sezioni distinte: observing, field of view, sky e plannig.
Personalmente mi sono sempre chiesto come mai l'ideatore del programma abbia pensato di dividere in due sezioni diverse la selezione degli oggetti (che si realizza nella sezione planning) da tutto il resto della "gestione" delle informazioni sugli oggetti stessi (observing). Ma tant'è....
Il funzionamento "ideale" del software è il seguente:

1- prima di tutto occorre creare un piano osservativo (plan), ovvero un elenco di oggetti che saranno poi il target della nostra sessione osservativa. Andando nella sezione planning è possibile aggiungere gli oggetti al piano osservativo, cercandoli tra i vari cataloghi disponibili, che sono davvero moltissimi e in continuo aggiornamento. In questo modo la ricerca degli oggetti viene fatta manualmente, cercando per nome o sigla dell'oggetto stesso.
Un altro sistema per aggiungere oggetti al piano ossevrativo è quello di usare il plan creation wizard, che probabilmente è lo strumento più potente del software. Esso infatti permette di generare da zero un elenco di oggetti ricercando tra tutti i cataloghi quelli che soddisfano determinati criteri come la tipolgia (galassie, nebulose, ecc.), la costellazione, il telescopio che sarà usato nell'osservazione (che ne limiterà la magnitudine massima) , il sito osservativo e la data (che ne determineranno la visibilità o meno) e la difficoltà.

2- Una volta creato il plan, si passa alla sezione più utilizzata del software, quella denominata Observing. In questa finestra troviamo, oltre all'elenco degli oggetti, un'indicazione grafica dell'altezza dell'oggetto attualmente selezionato rispetto all'orizzonte, sia in riferimento alla data impostata per l'osservazione che in riferimento ai mesi dell'anno per evidenziare qual'è il periodo migliore per la sua osservazione. Il tutto è riferito ovviamente al sito osservativo, che deve essere impostato a priori nei settaggi del software e di cui è possibile anche creare un orizzonte virtuale, per indicare eventuali ostacoli che ne pregiudicano la visuale, come edifici, montagne, ecc. In questa finestra è possibile poi inserire e visualizzare i propri log osservativi, oltre che scaricare e visualizzare immagini degli oggetti dalle Digital Sky Surveys (DSS).
Se si utilizza il software direttamente sul campo, sarà a questo punto che andremo a scrivere e memorizzare nel database del software le impressioni visive dell'oggetto puntato.
La gestione dei log osservativi è molto semplice e funzionale, in quanto ogni log è identificato non solo dall'oggetto a cui si riferisce, ma ovviamente anche alla data di osservazione, allo strumento usato e al sito osservativo. Inserendo nelle preferenze del programma tutta la propria strumentazione (caratteristiche del/dei telescopi, oculari, filtri, barlow, ecc.), è molto semplice abbinare ad ogni log la relativa strumentazione utilizzata, selezionandola mediante gli appositi menu a tendina. I vari log osservativi così inseriti vengono salvati insieme al relativo plan. In questo modo, quando si apre (menu file/apri) un vecchio plan, si caricano anche tutti i relativi log che sono in questo modo visionabili e anche modificabili.
Oltre a questo, attivando nelle preferenze la funzione "Enable global observations", tutti i log osservativi archiviati in un file di un piano osservativo vengono anche memorizzati in un database generale. In questo modo, se la funzione anzidetta è attiva, aprendo un qualunque file plan e selezionando un oggetto è possibile leggere tutti i relativi log osservativi archiviati, non solo quelli relativi al plan al momento attivo, ma anche quelli contenuti in tutti gli altri plan. Le modifiche ai log sono invece consentite solo per quelli relativi al piano attualmente in uso.
Infine, ovviamente i log possono essere stampati ed è prevista una funzione di ricerca apposita.

3- Per facilitare l'identificazione degli oggetti al telescopio e quindi per aiutare nello star-hopping, entrano in gioco le altre due sezioni del software.
Nella finestra Sky viene rappresentato graficamente l'intera volta celeste relativa alla data e al sito impostati. Si può attivare la visualizzazione dell'oggetto attualmente selezionato nella finestra Observing, oppure di tutti gli oggetti del plan.
Ma lo strumento grafico decisamente più importante del software è quello della sezione Field of View.
Qui si rappresenta graficamente quello che si dovrebbe osservare all'oculare, in base ovviamente al telescopio in uso e all'oculare utilizzato. A livello grafico sono riportate nell'oculare virtuale le stelle di campo, mentre gli oggetti deepsky sono rappresentati solo mediante linee che ne identificano le dimensioni e l'orientamento.
Le stelle riportate sono relative ad uno dei cataloghi stellari disponibili. Attenzione perché attivando la visualizzazione da catalogo GSC la risposta del software diventa abbastanza lenta e ad ogni variazione delle impostazioni (è possibile modificare la mag. limite per le stelle, per gli oggetti deepsky e per le relative etichette ad esempio), il software deve ricalcolare il tutto.
Navigando con il mouse sopra gli oggetti rappresentati vengono riportati in basso i dati principali degli oggetti presenti nell'oculare virtuale.
Infine, attivando l'apposita funzione nelle preferenze, è possibile sincronizzare l'oculare virtuale con un software planetario esterno come Cart Du ciel ad esempio (sono disponibili Cart du Ciel 2 e 3 ed Equinox), anche se ho riscontrato problemi con l'utilizzo con CdC 3 (che non sembra riportare la stessa area di cielo rappresentata nell'oculare virtuale).

4- Completa la dotazione del pacchetto un'importante funzione, unica in questo genere di software, che consiste nella possibilità di implementare nuove funzionalità mediante appositi script che possono essere realizzati da chiunque.
Questo è il vero punto di forza di questo software rispetto ad esempio a Skytools, in quanto di fatto quando gli utenti richiedono all'autore del programma nuove funzionalità, in genere queste vengono rese disponibili a tutti proprio mediante un nuovo script. Esiste infatti una sorta di repository, sia per i piani osservativi che per gli script, con cui è possibile condivere con tutti gli utenti di AP informazioni, piani e funzionalità aggiuntive.
Una tra queste, disponibile per il download mediante apposito script, è ad esempio la possibilità di stampare le mappe per lo star-hopping.
E' possibile infatti automatizzare la creazione e la stampa di mappe come queste per un singolo oggetto oppure per tutti gli oggetti del plan, anche se di fatto tale procedura è assai lunga in termini di tempo (per stampare in pdf un piano di una decina di oggetti serve anche un'ora se è stato scelto di usare il catalogo stellare GSC....).

Altre funzioni.
Oltre alle funzioni principali di cui ho parlato sopra, ce ne sono diverse altre che non ho approfondito perché non ho mai utilizzato e le riporto qui in modo molto sintetico.
C'è la possibilità di collegare un telescopio con puntamento attivo (go-to) o passivo (tipo skycommander) con diverse funzioni disponibili come si vede dall'immagine.
Altre funzioni degne di nota sono quelle destinate alla pianificazione e gestione delle osservazioni di stelle variabili, secondo gli standard AAVSO: è previsto un format apposito da compilare con le proprie osservazioni ed esiste una funzione apposita per inviare tale format direttamente ai server AAVSO.

Astroplanner sul campo.
Sulla carta le potenzialità del software sono molto ampie. Il costo del pacchetto poi è davvero allettante e questo sicuramente è un aspetto che gioca a favore.
L'interfaccia del programma è un po' particolare e occorre sicuramente prenderci un po' la mano, anche se di fatto bastano poche "sedute" per imparare a destreggiarsi tra i vari menu, anche se, occorre sottolinearlo, tutto il pacchetto è rigorosamente in lingua inglese. Se dal punto di vista estetico quello che risalta di più all'utente è la sezione Field of View con il suo oculare virtuale, all'atto pratico l'utilizzo di questo strumento non è poi così funzionale. Ritengo infatti che sia molto più pratica e agevole (oltre che flessibile e completa) la classica videata di un software planetario come Cart du Ciel o Skymap.
L'utilità del software è invece indiscussa per quanto riguarda la creazione dei piani osservativi e soprattutto per la gestione dei log. C'è da dire però per quanto riguarda la creazione dei piani mediante l'apposito wizard, che spesso usando questa funzione automatica si ottiene un elenco di oggetti molto ampio (fin troppo) che difficilmente si riuscirà a "seguire" davvero durante la sessione osservativa. Viceversa, mi sono ritrovato spesso a saltellare da un oggetto all'altro del plan che mi ero creato precedentemente, a volte trascurando magari oggetti importanti nei dintorni di quelli elencati, cosa di cui ci si rende conto ovviamente solo il giorno dopo....
La creazione di un plan mediante il wizard non è una procedura molto rapida, in quanto servono alcuni minuti di elaborazione (in base ai criteri di scelta impostati), quindi è consigliabile creare le proprie liste prima della sessione osservativa in tutta calma, mentre quando si è sul campo conviene sfruttare i plan già creati. Questo limita la potenziale flessibilità del software di effettuare ricerche tra i tanti e ampi cataloghi direttamente sul campo.
Un aspetto molto positivo è quello della grande base di dati disponibili per il download, (piani osservativi compresi) in continuo ampliamento grazie al contributo di tutti gli utenti. Altro aspetto molto importante è la disponibilità dell'autore, Paul Rodman, che quotidianamente interviene nel forum dedicato.