venerdì 30 giugno 2006

Torretta Denk Bigeasy


Finalmente ho avuto modo di provare per un paio di serate la mia nuova torretta binoculare sul dobson Lightbridge 12".
Si tratta del modello Big Easy della Denkmeier.
A me interessava avere un visore in grado non solo di offrire ottime prestazioni nell'alta risoluzione, ma anche che potesse essere utilizzabile con profitto nell'osservazione deepsky, da cui la scelta su questo modello che, oltre ad essere corredato di un correttore OCS per newton in grado di fornire un fattore di ingrandimento minimo di soli 1.4x, ha anche apertura libera dei prismi di 26mm, il che si traduce nella possibilità di usare oculari di lunga focale senza vignettare.
Il tutto ad un prezzo ancora umano (attorno ai 500 euro).

Tutto questo sulla carta.
Passiamo alla resa dei conti.

COME SI PRESENTA
Il set Big Easy, a differenza delle altre torrette come la Maxbright, la Burgess, la William Optics, ecc. ecc., arriva SENZA oculari e SENZA valigetta. Questo per contenere al massimo il prezzo del visore. In pratica quì spendi tutto nel visore e negli OCS.
Il visore di per sè è ben realizzato, tutto in metallo, con movimenti per allargare la distanza interpupillare molto fluidi. Anche i due portaoculari sono molto ben realizzati. Pur mancando di un sistema per la correzione delle diottrie, sono molto migliori di quelli classici con le 3 viti per il serraggio dell'oculare che si trovano normalmente.
In pratica basta svitare la ghiera ad anello su ciascun portaoculare per allentare l'oculare e viceversa per stringerlo. In questo modo gli oculari risultano sempre perfettamente centrati in sede, senza nessun problema di allineamento. Per modificare le diottrie, basta estrarre uno dei due oculari rispetto all'altro (cosa peraltro semplicissima).
Gli elementi ottici che compongono l'OCS (si tratta di un 1.25") sono tutti in metallo anodizzato nero. In pratica si tratta di alcuni anelli dotati o meno di elementi ottici. A seconda della loro disposizione in sequenza si ottengono i diversi ingrandimenti (nel caso del newton 1.4x oppure 2.5x).

FUNZIONAMENTO SUL DOBSON
Intanto la denk con il suo OCS da 1.4x sul mio LB12" va a fuoco che è un piacere, anzi rimane anche parecchio margine per focheggiare, quindi non c'è nessun problema di fuoco.
Addirittura, mettendo quello da 2x ho dovuto estrarre un po' il tutto dal focheggiatore perché altrimenti il fuoco era troppo esterno (solitamente il problema con le bino è esattamente il contrario: fuoco troppo interno)! Sin dalla prima occhiata non ho avuto nessun problema di merging delle immagini, con nessuna coppia di oculari che ho provato.

Primo target osservativo: ammassi aperti
Su questi oggetti l'effetto 3D è assicurato! Osservando il doppio ammasso del perseo le stelline dell'ammasso fluttuano nel campo visivo! Un vero spettacolo!! L'unico problema (per la verità già messo in conto) è che con gli oculari GSO Superview da 20mm (68°afov) si ha un ingrandimento di 105x e ovviamente i due ammassi non entrano insieme nel campo, quindi se ne vede solo uno per volta.
Ho provato anche a mettere due Super25 della skywatcher (le ciofeche in dotazione ai telescopi SW). Anche qui nessun problema di merging, ma sono comatosi ai bordi e l'immagine non è delle migliori. Qui però i due ammassi si vedono entrambi ma solo per metà e a bordo campo, dove c'è anche il coma maggiore....
Poi ho provato anche la terza opzione a mia disposizione: due oculari RINI da 30mm e 65°fov. Qui i due ammassi sono visibili entrambi, però questi oculari hanno un'estrazione pupillare esagerata quindi diventa difficile trovare il punto giusto per vedere correttamente l'immagine. Basta spostarsi un po' a destra/sinistra/avanti/indietro per perdere l'allineamento delle due immagini oppure vedere tutto nero.
A parte questo problema però, non ho notato vignettatura, nonostante il generoso campo inquadrato!
Durante la seconda serata, ho puntato gli ammassi dell'auriga. Anche qui è stato un vero e proprio spettacolo, specialmente per M37, ricchissimo di stelline finissime sullo sfondo, con qualche stella più luminosa che sembra uscire letteralmente dallo sfondo!

Secondo target: ammassi globulari
L'unico globulare che sono riuscito a puntare la prima serata è stato M15 in pegaso. Per la verità il cielo era parecchio velato quindi non era il massimo, anzi! A 105x con i due GSO il globulare non era molto grande, ed era anche difficilmente risolto. Osservando bene si riusciva a risolverlo ma non era facile. L'immagine inoltre era piuttosto buia. Qui ho provato a togliere la torretta e a mettere lo speers waler da 10mm singolo, che mi da' 150x. Risultato: stesso livello di risoluzione di prima, nel senso che l'ammasso era difficilmente risolvibile, però l'immagine era più luminosa! In pratica, l'effetto di perdita di luce dovuto alla torretta si vedeva eccome, però il livello di dettaglio visibile non peggiorava. Durante la seconda serata, decisamente migliore per trasparenza e seeing, ho osservato nuovamente M15 e poi anche M2. Questa volta entrambi i globulari erano risolti quasi fino al nucleo, sia a 105x che a 190x. Le immagini erano decisamente superlative, considerando che si tratta di due oggetti abbastanza piccoli (specialmente M2).

Terzo target: nebulose planetarie
Ho provato con M57 e M27. Entrambe belle e in visione 3d. Su M57 era ben visibile la stellina subito fuori dalla planetaria. Ho provato anche a mettere l'OCS da 2.5x per avere 190x su M57 e ovviamente la luminosità si è ridotta ma il dettaglio è rimasto, compresa la stellina di prima. Provando un filtro UHC della Astronomink (il mio OIII Baader è un 2" e non può essere usato nell'OCS da 1.25"), a causa dell'ingrandimento già di per sè elevato, non ho notato vistosi miglioramenti nell'immagine.

Quarto target: galassie
Andromeda a 105x ovviamente non è visibile per intero. L'effetto 3d però è molto coinvolgente e l'osservazione può essere prolungata a piacimento grazie alla comodità di guardare con entrambi gli occhi.
M81 mostrava vagamente un accenno di spirali, mentre M82 mostrava nettamente le bande scure di polveri nella parte centrale.

Quinto target: nebulose ad emissione
Ho provato a puntare la veil nebula, ma senza alcun filtro e all'ingrandimento di 105x non sono riuscito a notare granché, solo un minimo accenno. M42 invece mi ha restituito un'immagine migliore di qualunque fotografia abbia mai visto in giro!
A 105x non entrava completamente nel campo, ma la luminosità dell'oggetto era tale che mi sarei aspettato di vedere la parte centrale completamente satura. Invece il trapezio era lì in bella mostra, con le 4 stelline che sembravano uscire dalla nebulosità come in un film 3d (quelli da vedere con gli occhialini appositi)! Il colore generale era di un bel verdino sfumato.

Sesto target: luna e pianeti
Qui c'è poco da dire. Se c'è un settore in cui il visore binoculare eccelle sotto tutti i punti di vista, è proprio quello dell'osservazione di luna e pianeti. In questo caso infatti la luce non manca, quindi i limiti intrinseci di una torretta legati allo sdoppiamento del fascio luminoso diventano impercettibili.
Osservare la luna in visione binoculare è come sorvolare la sua superficie. La comodità di visione poi permette di gustare appieno l'effetto 3d.
Grazie all'intervento del cervello che elabora le immagini catturate da entrambi gli occhi, l'effetto deleterio del seeing viene in parte risolto in modo che tutti i dettagli della luna, ma anche quelli sulla superficie dei pianeti come Giove, appaiono evidenti in modo molto più immediato rispetto alla visione in mono.

Conclusioni:
PRO
  • nessun problema di fuoco
  • ingrandimento minimo sul newton di soli 1.4x (è un grande plus della denk rispetto agli altri, in questa fascia di prezzo)
  • effetto 3d evidente
  • nessun problema di merging. Allineamento degli oculari automatico, senza nessun problema di registrare nulla (altro pregio della denk)
  • nessun problema nemmeno per la correzione delle diottrie nonostante non sia previsto un sistema ad hoc in questo modello (c'è nel modello superiore, ma costa decisamente di più)
  • nessuna vignettatura con gli oculari 20mm/68°fov e 30mm/65°fov


CONTRO
  • perdita di luce rispetto al mono stimata in un 20% circa. La perdita di luce del 20% l'ho stimata osservando lo stesso oggetto nel visore nel mio dobson da 12" e contemporaneamente in un dobson da 10" di un amico usato in mono. La luminosità delle imagini a parità di ingrandimento era praticamente la stessa. I dettagli visibili invece erano superiori nel visore.
  • impossibilità di montare filtri da 2" con l'OCS in dotazione
  • necessità di adeguare il parco oculari.


ADDENDUM
Nel corso del tempo ho fatto alcuni sostanziali upgrade al mio visore binoculare che ne hanno aumentato, di parecchio, sia la comodità d'uso che le prestazioni sul campo.

1. OCS da 2"
In particolare, ho sostituito l'OCS da 1.25" in dotazione con quello nella versione da 2", cosa assolutamente consigliabile per l'utilizzo della torretta in un telescopio veloce come un dobson f/5. L'OCS infatti si inserisce nel focheggiatore penetrando per diversi cm all'interno del drawtube. Se la lente dell'OCS lato tubo è troppo piccola, il fascio ottico intercettato sarà probabilmente tagliato ai bordi, realizzando una "diaframmatura" del cono ottico in ingresso alla torretta con conseguente perdita di luminosità. La lente dell'OCS da 2" invece ha un diametro di ben 35mm, che garantisce di intercettare completamente il fascio ottico senza tagliarlo.

2. POWER X SWITCH
Insieme al nuovo OCS ho attrezzato la mia torretta anche con il PxS. Si tratta in pratica di una slitta contenente al suo interno due ottiche diverse, selezionabili alternativamente mediante due levette laterali, oltre ad una posizione in cui non viene inserita alcun elemento ottico nel percorso. Questo permette in pratica di poter selezionare 3 ingrandimenti diversi, a seconda della posizione dele levette, corrispondenti a 1.4x, 2.0x e 2.5x. Non c'è più la necessità di smontare l'OCS per cambiare il fattore moltiplicativo (che in ogni caso sarebbe di serie solo 1.4x oppure 2.5x), né di cambiare gli oculari. Questo accessorio è di una comodità disarmante e difficilmente avendolo provato si può tornare indietro....

3. FILTER SWITCH
Si tratta di una seconda slitta, da inserire in cascata tra il visore e il blocco PxW+OCS, che può contenere al suo interno due filtri, oltre ad una posizione neutrale senza filtro. In pratica è una slitta portafiltri, molto ben realizzata a livello meccanico (come da standard Denkmeier), che nasce per l'utilizzo con i visori Denk. Il bello è che questa slitta può essere utilizzata anche in versione stand-alone, senza alcun visore, proprio come una normale slitta-portafiltri da applicare al focheggiatore. E' sufficiente infatti montare sulla slitta, al posto della torretta, il portaoculari da 2" di un diagonale William Optics (o relativi cloni), cosa che prontamente ho realizzato. Attenzione però, perché in questo modo servono diversi cm aggiuntivi di back-focus per riuscire ad andare a fuoco con gli oculari, visto che tutto il gruppo slitta+portaoculari aggiuntivo sporge dal bordo del focheggiatore aumentandone di conseguenza il profilo di almeno5 o 6 cm. Per quanto riguarda l'utilizzo di questo accessorio, francamente non lo uso praticamente MAI in abbinamento alla torretta, in quanto trovo che i filtri interferenziali sottraggono troppa luce nella visione binoculare. Di fatto però la slitta è comodissima per le osservazioni in modalità ciclope!

4. Portaoculari con regolazione diottrie
 

Attualmente il modello Bigeasy so che viene corredato di serie con i portaoculari dotati della regolazione diottrica indipendente. Quando acquistai la mia torretta invece i portaoculari erano del tipo autocentrante, ma senza la regolazione diottrica. Per poter regolare il fuoco in modo diverso tra i due oculari occorreva quindi estrarre, ruotandolo, uno dei due oculari, cosa certamente fattibile dopo aver preso un po' di familiarità con il visore, ma comunque non immediata per un osservatore casuale. Quando si sono resi disponibili come accessorio, ho quindi provveduto a sostituire i portaoculari originali con quelli dotati della regolazione diottrica. La sostituzione non è un'operazione difficile, visto che è sufficiente allentare i 3 grani disposti a 120° che tengono in sede ciascun portaoculari, per poi fare la sostituzione. L'unico accorgimento a cui occorre fare attenzione è quello di posizionare il nuovo portaoculari ben al centro rispetto alla sede nella torretta, per evitare di disallineare l'oculare rispetto al prisma.


MISURE OCS 2"
Il mio OCS (da 2", nella versione per PowerxSwitch) è costituito da 3 elementi che avvitati uno dietro l'altro costituiscono il sistema OCS completo che va ad avvitarsi al PowerxSwitch. Queste sono le caratteristiche dei 3 elementi:
  1. naso da 2", senza alcun elemento ottico, di lunghezza 36mm. Si avvita da un lato al PxS e dall'altro al secondo elemento dell'OCS
  2. è un tubo di prolunga, senza nessuna lente, con una filettatura esterna e un anello che può essere mandato avanti/indietro lungo la filettatura e fa da battuta sul primo elemento, quello del punto 1. In questo modo la sua lunghezza "utile" può essere regolata da un minimo di 39mm ad un massimo di 62mm.
  3. è l'unico elemento con gruppo ottico. Nel mio c'è scritto sopra "multi purpose" ed è lungo 14mm.
In pratica, per l'uso sul dobson si devono usare tutti e 3 gli elementi. La lunghezza totale va quindi da 89mm a 112mm.

giovedì 1 giugno 2006

Meade Lightbridge 12"


Da poche settimane ho acquistato il nuovo dobson Meade Lightbridge 12" nella versione deluxe. Visto che si tratta di un modello abbastanza nuovo, penso di fare cosa gradita postando le mie prime impressioni su questo strumento. Tenete presente però che sono poco più che neofita, quindi prendete le mie affermazioni con le dovute cautele.....

Volevo uno strumento complementare al mio attuale sw mak 127, che va molto bene sui pianeti ma ZERO sul deep; però non volevo spendere cifre assurde perché in fin dei conti sono ancora alle prime armi. Quindi la scelta è caduta sul dobson e visto i problemi di trasportabilità delle versioni classiche, ho optato per questo nuovo a tralicci.

Ero molto indeciso tra versione standard e deluxe, ma alla fine ho preso il deluxe che, oltre ad avere i cuscinetti in acciaio per il movimento in azimuth (che è veramente molto fluido e ben regolabile), è fornito con l'oculare 26mm da 2" e 70° di campo apparente. Già questo da solo vale la differenza di prezzo.

Premettendo che non sono un esperto e che ho iniziato ad osservare al telescopio solo dall'estate scorsa, eccovi le mie prime impressioni:

In azimuth il movimento è molto fluido e si può regolare la frizione del movimento a piacere.
In altezza invece il movimento è meno fluido e c'è un certo grip minimo che impedisce alle volte di apportare delle correzioni precise sulla posizione in altezza, in quanto imprimendo una spinta troppo debole il tele non si muove e invece andando a spingere di più si rischia di farlo "scattare" in su o in giù. Comunque penso sia solo questione di abitudine e che occorra prenderci un pò la mano. Inoltre il fatto di poter essere subito operativi e di poter agire direttamente a mano sul movimento per centrare gli oggetti rende il tutto veramente molto facile, molto più semplice rispetto all'uso della montatura equatoriale. Una cosa importante è che hanno aggiunto (rispetto alla versione originale e a quella recensita su Nuovo Orione) un freno per regolare la frizione anche in altezza, in modo da poter montare accessori e oculari pesanti sul tubo secondario senza il pericolo di sbilanciare il sistema.


Un'altra modifica che hanno fatto è stata quella di aggiungere 3 rondelle (di cui una dotata di sfere, tipo cuscinetto) tra la manopola di regolazione della frizione in azimuth e la base. Questo consente un ulteriore miglioramento della fluidità di movimento in azimuth, anche a frizione particolarmente "tirata". Però ho notato che con l'inserimento di questi 3 ulteriori spessori (che nella prima versione credo non ci fossero), ora la manopola in questione sfiora la base del primario quando si punta un oggetto molto alto, verso lo zenith. In particolare c'è una posizione in cui il movimento del tele in altezza subisce un leggero impuntamento a causa di questo. Penso che provvederò sostituendo due delle suddette rondelle con due più sottili.

Per il resto, meccanicamente parlando, lo strumento è veramente molto ben fatto. I tralicci si montano e si smontano in un attimo e sono molto solidi una volta montati. Le viti di collimazione del primario sono dotate di molle e lo specchio primario è dotato del marcatore centrale per la collimazione. Il secondario invece presenta una molla sulla vite centrale dello spider (quella con cui si regola l'offset del secondario lungo l'asse del tubo).

Per quanto riguarda il focheggiatore, per quanto io non sia per nulla un esperto, mi sembra veramente ottimo: ha la vite per il blocco e anche una vite con cui si regola la frizione della corsa del focheggiatore. In questo modo è possibile focheggiare in modo molto dolce e preciso senza apportare vibrazioni nel sistema. Inoltre il focheggiatore è dotato degli anelli in ottone sia sul principale (2") che sull'adattatore da 31.8. L'unico difetto è la breve corsa che ha: usando l'oculare da 2" in dotazione il fuoco si raggiunge al limite della corsa, tant'è che non è possibile con questo oculare fare uno star test in extrafocale (perché più in fuori di così non ci va...). Invece con gli oculari da 31.8 nessun problema. In ogni caso basterebbe aggiungere una prolunga.

Per quanto riguarda il cercatore, quello in dotazione al mio è la versione LS (lusso sfrenato!). E' un bel giocattolino di metallo, bello solido, che risulta utile per un primo puntamento ad occhio. Dopodiché però io lo sostituisco con un bel 9x50 che avevo preso per il mio mak.
Qui c'è stato il problema della incompatibilità della slitta: dalle foto sembrava infatti che la slitta del cercatore fosse identica a quella a sgancio rapido presente sugli Skywatcher, Orion, ecc.. Invece questa è un pò più stretta e il cercatore skywatcher e orion NON entra! Poco male: ho comprato la slitta Orion (15 euro!) e l'ho sostituita (svitando le due viti, che sono invece perfettamente compatibili tra le due slitte, per cui non ho dovuto forare nulla). Ora nella slitta Orion che ho messo entrano sia il mio cercatore 9x50 che quello in dotazione.

Gli upgrade che ho apportato dopo essermi documentato anche nel newsgroup di yahoo dedicato a questo strumento sono i seguenti:
1- Ho sostituito le molle per la collimazione del primario: quelle originali infatti sono poco rigide, quindi il telescopio non sempre mantiene la collimazione nel corso della serata osservativa. Con le nuove molle (prese in ferramenta) è tutta un'altra storia e non è più necessario usare le viti di blocco.
2- Ho aggiunto la slitta per il cercatore Orion/Sky Watcher, così ora uso contemporaneamente sia il mio 9x50 Orion, che il red dot del lightbridge.
3- ho schermato i tubi dei tralicci (che sono di colore bianco/grigio e belli riflettenti) mettendo quelle guaine isolanti nere per tubazioni idrauliche (si tratta di una spesa di 2 euro)
4- ho acquistato su internet il fodero per schermare l'intelaiatura dalla luce. Volendo me lo potevo fare in casa, però ho letto che bisogna stare attenti a non mettere un semplice telo nero stretto attorno ai tubi perché (essendo l'aggancio dei tralicci sul secondario a soli 3 punti e non 4) in questo modo il telo andrebbe a finire sul percorso ottico; occorre quindi mettere dei distanziatori rigidi a supporto del telo.
5- ho acquistato anche dei "cappucci" per coprire secondario e primario quando sono smontati. Nell'imballo originale infatti c'erano solamente un coperchio in pvc per lo specchio principale (da mettere proprio dentro la cella del primario) e i sacchi di nylon.
6- mi sono dotato di un collimatore laser con cui la collimazione (che comunque va ritoccata ogni volta che si monta il telescopio) è veramente una questione di pochi minuti (meno di 5!).
7- Ho applicato alla base i cerchi graduati sia per l'azimuth che per l'altezza. Ora, usando il mio palmare, posso puntare gli oggetti direttamente mediante le coordinate altazimutali. Devo dire che il sistema, una volta che la base del tele è posta bene in piano, funziona veramente (all'inizio non ci credevo....).
8- Ho sostituito le viti di collimazione sia sul primario che sul secondario: è solo per una questione di comodità, però così facendo ora non ho più bisogno di cacciaviti e brugole per collimare avendo messo tutte viti registrabili a mano. Avendo poi sostituito le molle sul primario con molle più rigide, ora le tre viti di blocco del primario le uso solo alla fine della serata per bloccare lo specchio prima del trasporto (non si sa mai!).
9- Ho fatto una specie di panchetta di legno, con una tavola di multistrato e 3 piedini lunghi 15cm e regolabili in altezza. In questo modo mettendo la base del dobson sopra questa panchetta intanto alzo un po' lo trumento da terra, e poi regolando i piedini in altezza posso livellare bene la base per poter usare i cerchi graduati.

Prove sul campo:
Inutile dire che il montaggio e smontaggio del sistema completo è veramente velocissimo e si fa senza nessuno strumento accessorio (senza cacciaviti o chiavette varie, ma tutto a mano). Servono 10 minuti per il montaggio e 5 per lo smontaggio!!!!
Per quanto riguarda l'utilizzo del telescopio, venendo da uno SW mc127 su montatura equatoriale, ero molto curioso di toccare con mano il dobson per provare di persona la differenza nell'uso del sistema altazimutale senza inseguimento e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Una sera ad esempio (con la luna quasi piena), dopo essere tornato a casa verso le 23, visto il cielo sereno mi è presa la smania di tirare fuori il tele.... Avrò impiegato meno di una decina di minuti per spostare il telescopio e metterlo in giardino e per preparare il tutto, e considerate che il tele prima era smontato e "insaccato" nei suoi sacchi di nylon dell'imballo originale. Stessa cosa alla fine dell'osservazione: in meno di dieci minuti avevo sistemato tutto in garage!

Venendo all'osservazione vera e propria, mi sono divertito prima a dare un'occhiata a saturno che però era ormai troppo basso a ovest (si vedeva a malapena la divisione di cassini a 250x), poi mi sono spostato per guardare un pò la luna (bellissima, ma troppo luminosa anche a 250x), ed infine sono rimasto una mezzoretta buona su giove di cui vedevo bene la macchia rossa e anche i festoni sulle bande equatoriali
(uno spettacolo!). Mi sono divertito molto ad osservare il pianeta a 250x che entrava nel campo del mio oculare (un ortoscopico da 6mm con soli 45° di campo apparente!) a destra, passava attraverso il campo per poi uscire a sinistra. Nel tempo che impiegava ad attraversare il campo visivo (circa 15-20 secondi) la visione era sempre diversa: a volte si vedeva meglio un particolare, altre volte un altro. Dopodiché si trattava di riportare il pianeta nel bordo destrodel campo visivo e ricominciare l'osservazione. E' decisamente un approccio diverso rispetto a quanto ero abituato prima con il mak motorizzato, sicuramente più scomodo perché occorre ripuntare il pianeta ogni 15-20 secondi (ovviamente dipende dall'ingrandimento) però molto più appagante. Inoltre la visione in movimento del pianeta nell'oculare ti costringe ad osservarlo con molta più attenzione. Mi sono ritrovato ad osservare giove per circa 30 minuti a fila, cosa che non avevo mai fatto prima con il mak, ed è stato veramente uno spettacolo... ero io che inseguivo Giove nel suo tragitto, e non il motore della montatura...!

Sul cielo profondo ovviamente questo strumento da' il meglio di sè.
M13 è una nuvola di stelle e l'ho spinto al massimo fino a quasi 400x con un oculare da 4mm.
M51 è spettacolare: si vedono i bracci della spirale e si vede anche il braccio che va a finire sulla galassietta più piccola
M82 mostra chiaramente la banda scura trasversale e si vedono le nebulosità centrali
M27 nella volpetta si riesce ad ingrandire fino a riempire l'oculare senza perdere luminosità in modo apprezzabile!

Ora aspetto qualche ultima serata con cielo sereno prima dell'arrivo della luna per poter sperimentare più a fondo le prestazioni di questo strumento....