Avete presente quando è tutta la settimana che state programmando la fatidica osservazione del weekend? Poi arriva il venerdì e le previsioni meteo sono PESSIME, non riesci nemmeno a dormire tranquillo venerdì notte perché il vento fa volare via rami e oggetti incustoditi lasciati in cortile e le imposte delle finestre cigolano.... e intanto pensi "chissà se domani...".
Poi arriva l'indomani, con nuvoloni minacciosi e un vento che ti fa tornare alla mente le immagini dei telegiornali della bora a Trieste, finché verso sera si comincia a scorgere un pezzetto di blu, che sbuca sotto le nuvole.
Non importa se in tv continuano a ripetere che l'inverno è alle porte e l'aria polare sta attraversando la penisola. Quella strisciolina di cielo limpido è l'impulso definitivo che ti spinge ad aprire il baule della macchina e cominciare a caricare tutta l'attrezzatura, e poi via, verso il solito sito in collina, lontano dalle luci della riviera!
E' così che arrivo a Spinello sabato sera, verso le 21, e scopro con grande stupore e meraviglia che la serata promette bene visto che il cielo è limpido, non si muove nemmeno una foglia e grazie alla temperatura decisamente bassina (-2°C) non c'è nemmeno l'ombra di umidità.
Inizio il montaggio del fido dobson 16", metto in funzione il "ventolone" e aspetto che tutti abbiano terminato di prepare la loro attrezzatura spegnendo le ultime lucette.
Ore 22, temperatura -2°C, umidità assente, SQM-L 21.05 allo zenit fuori dalla via lattea.
Inizia il viaggio....
IC1805. La nebulosa cuore è un oggetto molto esteso, troppo per un riflettore da 40cm e 1800mm di focale. Quindi punto la parte centrale, dove il software planetario mi indica la presenza del relativo ammasso aperto. Questo si presenta nel nagler22 a 83x come un gruppetto sparso di stelle. Mi ricorda vagamente la costellazione dell'Auriga in miniatura, con un addensamento di stelle in corrispondenza di uno dei 5 vertici. Si nota un debole accenno di nebulosità diffusa su tutta l'area.
IC1848. Anche qui si tratta di una nebulosa prettamente fotografica, la Soul Nebula, al cui interno si può apprezzare visualmente l'ammasso aperto stellare. La miglior visione la ottengo in binoculare, con i due pan24mm a circa 100x. In questo modo l'ammasso appare come un addensamento rotondo con un vuoto centrale. Si tratta comunque di un ammasso piuttosto piccolo e costituito da poche stelle sparse.
NGC146. Completo il giro degli ammassi in Cassiopea con questo piccolo ammasso molto spettacolare perchè si trova in una zona molto ricca di stelle, in piena Via Lattea. La visione con la torretta binoculare è meravigliosa e nello stesso campo si osserva anche un secondo ammasso aperto più piccolo, NGC133.
IC405. Passando in Auriga, cerco di scorgere qualcosa della Flaming Star Nebula, anche se nel nagler22 con filtro UHC riesco solo a percepire una debolissima nebulosità diffusa, navigando attorno all'area mentre tengo l'occhio incollato all'oculare.
IC434. A questo punto mi prendo una rivincita. Piazzo il filtro H-beta sul nagler 22 e sposto il tubo in Orione. A fianco di Alnitak, nella cintura, la nebulosa Fiamma NGC2070 spicca con i suoi due lobi interrotti da un canalone scuro centrale, mentre portando la stella fuori dal campo dell'oculare ecco che compare la debole nebulosa IC434 con la Testa di Cavallo B33 che si insinua da un lato come una macchia di inchiostro. La forma della nebulosa oscura è quella di una macchia allungata.
Visto che ci sono provo anche a dare un'occhiata alla Nebulosa Testa della Strega, IC 2118, ma desisto quasi subito non riuscendo a scorgere nulla nel campo dell'oculare a 80x.
M1. Cambio ancora costellazione e mi fiondo sulla Crab Nebula nel Toro. Inaspettatamente questo oggetto appare davvero molto bello nel 16", sia in visione mono che binoculare. Nell'Ethos13mm la piccola nebulosa sembra galleggiare nello spazio e quasi quasi mi sembra di riuscire a percepire qualcosa della sua struttura interna.... o forse è solo un'illusione?
M41. Tornando agli ammassi aperti punto questo oggetto a sud di Sirio. E' troppo esteso per poter essere apprezzato in visione binoculare, ma anche nel nagler 22mm appare costituito da stelle sparse che via via si concentrano nel nucleo. E' un oggetto molto semplice da individuare, essendo ben visibile già nel cercatore.
A est di Sirio, nella vicina costellazione dell'Unicorno, c'è invece M50, un altro ammasso aperto che differisce dal precedente perché più ricco di stelle. Molto bella la visione a basso ingrandimento nel nagler 22mm.
IC2177. Il software mi propone questa nebulosa nell'Unicorno quindi la punto, senza sapere che si tratta di un altro tra gli oggetti fotografici più apprezzati per le foto a largo campo: la Seagull Nebula. In effetti è enorme, lunga e stretta. Nel nagler 22mm con filtro uhc bisogna navigare tutto attorno per vederla.
M74. Non poteva mancare qualche galassia nel bottino della serata. Questa galassietta nei Pesci appare come una piccola spirale vista frontalmente. A 140x con l'Ethos 13mm appare come un batuffoletto con luminosità decrescente con la distanza dal centro, ma i bracci della spirale non sono visibili.
M77. Poco distante c'è la bella spirale "panciuta" (grazie Davide per la precisazione!) nella Balena, Cetus A. A 140x appare ancora piuttosto piccola nel campo, ma luminosissima e molto compatta. Assomiglia ad una nebulosa planetaria più che ad una galassia, con un nucleo praticamente puntiforme. Una stellina di 11^ mag. molto ben evidente spicca nel campo a fianco della galassia.
Spostando il telescopio attorno all'area di M77, compare nel campo un'altra galassietta, la NGC1055. Appare molto debole, di forma allungata e posizionata al vertice di un triangolo insieme a due stelle di campo.
M78. Tornando in Orione, mi soffermo su questa bella nebulosa, che nel carcatore appare appena visibile. Nel campo del nagler 22mm è piuttosto piccola ma in compenso si osserva insieme alla vicina NCG2071. All'interno di M78 conto 3 stelline.
M79. L'unico ammasso globulare della serata è questo, nella costellazione della Lepre. Appare molto piccolo e compatto nel campo dell'Ethos 13mm a 140x, dove viene risolto in stelle fin quasi al centro. Portando gli ingrandimenti a 360x con il Pentax 5mm l'immagine si "sbraga". Il seeing non permette di superare i 250x.
NGC1499. L'ultimo oggetto della serata è la Nebulosa California. Armato di filtro H-beta, appare appena visibile nel nagler 22mm, ma non ci sono dubbi. La nebulosa è lì, lunghissima, e occorre muovere il tubo per osservarla in tutta la sua estensione.
Oltre a questi oggetti ho puntato anche altri classici che non sto a riportare (come M42 ovviamente). Al di là degli oggetti osservati al telescopio, alcuni mai osservati prima, altri ritrovati dopo tanti mesi, il bello della serata è quella volta di diamanti che scintillano sopra la nostra testa e che lentamente ci fanno notare il passare delle ore.
Alla fine solo il freddo mi fa desistere dal continuare. I piedi cominciano a darmi segni di cedimento e la strada del ritorno è lunga e noiosa, quindi decido di smontare tutto, e di tornare a casa un po' infreddolito ma ampiamente soddisfatto per la bella stellata.
Le immagini riportate come riferimento sono disegni reperiti qui: http://www.jupiter-jp.net/ike/English/indexeng.htm#Messier
Poi arriva l'indomani, con nuvoloni minacciosi e un vento che ti fa tornare alla mente le immagini dei telegiornali della bora a Trieste, finché verso sera si comincia a scorgere un pezzetto di blu, che sbuca sotto le nuvole.
Non importa se in tv continuano a ripetere che l'inverno è alle porte e l'aria polare sta attraversando la penisola. Quella strisciolina di cielo limpido è l'impulso definitivo che ti spinge ad aprire il baule della macchina e cominciare a caricare tutta l'attrezzatura, e poi via, verso il solito sito in collina, lontano dalle luci della riviera!
E' così che arrivo a Spinello sabato sera, verso le 21, e scopro con grande stupore e meraviglia che la serata promette bene visto che il cielo è limpido, non si muove nemmeno una foglia e grazie alla temperatura decisamente bassina (-2°C) non c'è nemmeno l'ombra di umidità.
Inizio il montaggio del fido dobson 16", metto in funzione il "ventolone" e aspetto che tutti abbiano terminato di prepare la loro attrezzatura spegnendo le ultime lucette.
Ore 22, temperatura -2°C, umidità assente, SQM-L 21.05 allo zenit fuori dalla via lattea.
Inizia il viaggio....
IC1805. La nebulosa cuore è un oggetto molto esteso, troppo per un riflettore da 40cm e 1800mm di focale. Quindi punto la parte centrale, dove il software planetario mi indica la presenza del relativo ammasso aperto. Questo si presenta nel nagler22 a 83x come un gruppetto sparso di stelle. Mi ricorda vagamente la costellazione dell'Auriga in miniatura, con un addensamento di stelle in corrispondenza di uno dei 5 vertici. Si nota un debole accenno di nebulosità diffusa su tutta l'area.
IC1848. Anche qui si tratta di una nebulosa prettamente fotografica, la Soul Nebula, al cui interno si può apprezzare visualmente l'ammasso aperto stellare. La miglior visione la ottengo in binoculare, con i due pan24mm a circa 100x. In questo modo l'ammasso appare come un addensamento rotondo con un vuoto centrale. Si tratta comunque di un ammasso piuttosto piccolo e costituito da poche stelle sparse.
NGC146. Completo il giro degli ammassi in Cassiopea con questo piccolo ammasso molto spettacolare perchè si trova in una zona molto ricca di stelle, in piena Via Lattea. La visione con la torretta binoculare è meravigliosa e nello stesso campo si osserva anche un secondo ammasso aperto più piccolo, NGC133.
IC405. Passando in Auriga, cerco di scorgere qualcosa della Flaming Star Nebula, anche se nel nagler22 con filtro UHC riesco solo a percepire una debolissima nebulosità diffusa, navigando attorno all'area mentre tengo l'occhio incollato all'oculare.
IC434. A questo punto mi prendo una rivincita. Piazzo il filtro H-beta sul nagler 22 e sposto il tubo in Orione. A fianco di Alnitak, nella cintura, la nebulosa Fiamma NGC2070 spicca con i suoi due lobi interrotti da un canalone scuro centrale, mentre portando la stella fuori dal campo dell'oculare ecco che compare la debole nebulosa IC434 con la Testa di Cavallo B33 che si insinua da un lato come una macchia di inchiostro. La forma della nebulosa oscura è quella di una macchia allungata.
Visto che ci sono provo anche a dare un'occhiata alla Nebulosa Testa della Strega, IC 2118, ma desisto quasi subito non riuscendo a scorgere nulla nel campo dell'oculare a 80x.
M1. Cambio ancora costellazione e mi fiondo sulla Crab Nebula nel Toro. Inaspettatamente questo oggetto appare davvero molto bello nel 16", sia in visione mono che binoculare. Nell'Ethos13mm la piccola nebulosa sembra galleggiare nello spazio e quasi quasi mi sembra di riuscire a percepire qualcosa della sua struttura interna.... o forse è solo un'illusione?
M41. Tornando agli ammassi aperti punto questo oggetto a sud di Sirio. E' troppo esteso per poter essere apprezzato in visione binoculare, ma anche nel nagler 22mm appare costituito da stelle sparse che via via si concentrano nel nucleo. E' un oggetto molto semplice da individuare, essendo ben visibile già nel cercatore.
A est di Sirio, nella vicina costellazione dell'Unicorno, c'è invece M50, un altro ammasso aperto che differisce dal precedente perché più ricco di stelle. Molto bella la visione a basso ingrandimento nel nagler 22mm.
IC2177. Il software mi propone questa nebulosa nell'Unicorno quindi la punto, senza sapere che si tratta di un altro tra gli oggetti fotografici più apprezzati per le foto a largo campo: la Seagull Nebula. In effetti è enorme, lunga e stretta. Nel nagler 22mm con filtro uhc bisogna navigare tutto attorno per vederla.
M74. Non poteva mancare qualche galassia nel bottino della serata. Questa galassietta nei Pesci appare come una piccola spirale vista frontalmente. A 140x con l'Ethos 13mm appare come un batuffoletto con luminosità decrescente con la distanza dal centro, ma i bracci della spirale non sono visibili.
M77. Poco distante c'è la bella spirale "panciuta" (grazie Davide per la precisazione!) nella Balena, Cetus A. A 140x appare ancora piuttosto piccola nel campo, ma luminosissima e molto compatta. Assomiglia ad una nebulosa planetaria più che ad una galassia, con un nucleo praticamente puntiforme. Una stellina di 11^ mag. molto ben evidente spicca nel campo a fianco della galassia.
Spostando il telescopio attorno all'area di M77, compare nel campo un'altra galassietta, la NGC1055. Appare molto debole, di forma allungata e posizionata al vertice di un triangolo insieme a due stelle di campo.
M78. Tornando in Orione, mi soffermo su questa bella nebulosa, che nel carcatore appare appena visibile. Nel campo del nagler 22mm è piuttosto piccola ma in compenso si osserva insieme alla vicina NCG2071. All'interno di M78 conto 3 stelline.
M79. L'unico ammasso globulare della serata è questo, nella costellazione della Lepre. Appare molto piccolo e compatto nel campo dell'Ethos 13mm a 140x, dove viene risolto in stelle fin quasi al centro. Portando gli ingrandimenti a 360x con il Pentax 5mm l'immagine si "sbraga". Il seeing non permette di superare i 250x.
NGC1499. L'ultimo oggetto della serata è la Nebulosa California. Armato di filtro H-beta, appare appena visibile nel nagler 22mm, ma non ci sono dubbi. La nebulosa è lì, lunghissima, e occorre muovere il tubo per osservarla in tutta la sua estensione.
Oltre a questi oggetti ho puntato anche altri classici che non sto a riportare (come M42 ovviamente). Al di là degli oggetti osservati al telescopio, alcuni mai osservati prima, altri ritrovati dopo tanti mesi, il bello della serata è quella volta di diamanti che scintillano sopra la nostra testa e che lentamente ci fanno notare il passare delle ore.
Alla fine solo il freddo mi fa desistere dal continuare. I piedi cominciano a darmi segni di cedimento e la strada del ritorno è lunga e noiosa, quindi decido di smontare tutto, e di tornare a casa un po' infreddolito ma ampiamente soddisfatto per la bella stellata.
Le immagini riportate come riferimento sono disegni reperiti qui: http://www.jupiter-jp.net/ike/English/indexeng.htm#Messier