martedì 25 novembre 2008

22 Novembre 2008 a Spinello

Una serata da incorniciare!

Avete presente quando è tutta la settimana che state programmando la fatidica osservazione del weekend? Poi arriva il venerdì e le previsioni meteo sono PESSIME, non riesci nemmeno a dormire tranquillo venerdì notte perché il vento fa volare via rami e oggetti incustoditi lasciati in cortile e le imposte delle finestre cigolano.... e intanto pensi "chissà se domani...".
Poi arriva l'indo
mani, con nuvoloni minacciosi e un vento che ti fa tornare alla mente le immagini dei telegiornali della bora a Trieste, finché verso sera si comincia a scorgere un pezzetto di blu, che sbuca sotto le nuvole.
Non importa se in tv continuano a ripetere che l'inverno è alle porte e l'aria polare sta attraversando la penisola. Quella strisciolina di cielo limpido è l'impulso definitivo che ti spinge ad aprire il baule della macchina e cominciare a caricare tutta l'attrezzatura, e poi via, verso il solito sito in collina, lontano dalle luci della riviera!
E' così che arrivo a Spinello sabato sera, verso le 21, e scopro con grande stupore e mera
viglia che la serata promette bene visto che il cielo è limpido, non si muove nemmeno una foglia e grazie alla temperatura decisamente bassina (-2°C) non c'è nemmeno l'ombra di umidità.
Inizio il montaggio del fido dobson 16", metto in funzione il "ventolone" e aspetto che tutti abbiano terminato di prepare la loro attrezzatura spegnendo le ultime lucette.

Ore 22, temperatura -2°C, umidità assente, SQM-L 21.05 allo zenit fuori dalla via lattea.

Inizia il viaggio....

IC1805. La nebulosa cuore è un oggetto molto esteso, troppo per un riflettore da 40cm e 1800mm di focale. Quindi punto la parte centrale, dove il software planetario mi indica la presenza del relativo ammasso aperto. Questo si presenta nel nagler22 a 83x come un gruppetto sparso di stelle. Mi ricorda vagamente la costellazione dell'Auriga in miniatura, con un addensamento di stelle in corrispondenza di uno dei 5 vertici. Si nota un debole accenno di nebulosità diffusa su tutta l'area.

IC1848. Anche qui si tratta di una nebulosa prettamente fotografica, la Soul Nebula, al cui interno si può apprezzare visualmente l'ammasso aperto stellare. La miglior visione la ottengo in binoculare, con i due pan24mm a circa 100x. In questo modo l'ammasso appare come un addensamento rotondo con un vuoto centrale. Si tratta comunque di un ammasso piuttosto piccolo e costituito da poche stelle sparse.

NGC146. Completo il giro degli ammassi in Cassiopea con questo piccolo ammasso molto spettacolare perchè si trova in una zona molto ricca di stelle, in piena Via Lattea. La visione con la torretta binoculare è meravigliosa e nello stesso campo si osserva anche un secondo ammasso aperto più piccolo, NGC133.

IC405. Passando in Auriga, cerco di scorgere qualcosa della Flaming Star Nebula, anche se nel nagler22 con filtro UHC riesco solo a percepire una debolissima nebulosità diffusa, navigando attorno all'area mentre tengo l'occhio incollato all'oculare.

IC434. A questo punto mi prendo una rivincita. Piazzo il filtro H-beta sul nagler 22 e sposto il tubo in Orione. A fianco di Alnitak, nella cintura, la nebulosa Fiamma NGC2070 spicca con i suoi due lobi interrotti da un canalone scuro centrale, mentre portando la stella fuori dal campo dell'oculare ecco che compare la debole nebulosa IC434 con la Testa di Cavallo B33 che si insinua da un lato come una macchia di inchiostro. La forma della nebulosa oscura è quella di una macchia allungata.

Visto che ci sono provo anche a dare un'occhiata alla Nebulosa Testa della Strega, IC 2118, ma desisto quasi subito non riuscendo a scorgere nulla nel campo dell'oculare a 80x.

M1. Cambio ancora costellazione e mi fiondo sulla Crab Nebula nel Toro. Inaspettatamente questo oggetto appare davvero molto bello nel 16", sia in visione mono che binoculare. Nell'Ethos13mm la piccola nebulosa sembra galleggiare nello spazio e quasi quasi mi sembra di riuscire a percepire qualcosa della sua struttura interna.... o forse è solo un'illusione?



M41. Tornando agli ammassi aperti punto questo oggetto a sud di Sirio. E' troppo esteso per poter essere apprezzato in visione binoculare, ma anche nel nagler 22mm appare costituito da stelle sparse che via via si concentrano nel nucleo. E' un oggetto molto semplice da individuare, essendo ben visibile già nel cercatore.

A est di Sirio, nella vicina costellazione dell'Unicorno, c'è invece M50, un altro ammasso aperto che differisce dal precedente perché più ricco di stelle. Molto bella la visione a basso ingra
ndimento nel nagler 22mm.

IC2177. Il software mi propone questa nebulosa nell'Unicorno quindi la punto, senza sapere che si tratta di un altro tra gli oggetti fotografici più apprezzati per le foto a largo campo: la Seagull Nebula. In effetti è enorme, lunga e stretta. Nel nagler 22mm con filtro uhc bisogna navigare tutto attorno per vederla.

M74. Non poteva mancare qualche galassia nel bottino della serata. Questa galassietta nei Pesci appare come una piccola spirale vista frontalmente. A 140x con l'Ethos 13mm appare come un batuffoletto con luminosità decrescente con la distanza dal centro, ma i bracci della spirale non sono visibili.

M77. Poco distante c'è la bella spirale "panciuta" (grazie Davide per la precisazione!) nella Balena, Cetus A. A 140x appare ancora piuttosto piccola nel campo, ma luminosissima e molto compatta. Assomiglia ad una nebulosa planetaria più che ad una galassia, con un nucleo praticamente puntiforme. Una stellina di 11^ mag. molto ben evidente spicca nel campo a fianco della galassia.

Spostando il telesco
pio attorno all'area di M77, compare nel campo un'altra galassietta, la NGC1055. Appare molto debole, di forma allungata e posizionata al vertice di un triangolo insieme a due stelle di campo.

M78
. Tornando in Orione, mi soffermo su questa b
ella nebulosa, che nel carcatore appare appena visibile. Nel campo del nagler 22mm è piuttosto piccola ma in compenso si osserva insieme alla vicina NCG2071. All'interno di M78 conto 3 stelline.



M79. L'unico ammasso globulare della serata è questo, nella costellazione della Lepre. Appare molto piccolo e compatto nel campo dell'Ethos 13mm a 140x, dove viene risolto in stelle fin quasi al centro. Portando gli ingrandimenti a 360x con il Pentax 5mm l'immagine si "sbraga". Il seeing non permette di superare i 250x.

NGC1499. L'ultimo oggetto della serata è la Nebulosa California. Armato di filtro H-beta, appare appena visibile nel nagler 22mm, ma non ci sono dubbi. La nebulosa è lì, lunghissima, e occorre muovere il tubo per osservarla in tutta la sua estensione.

Oltre a questi oggetti ho puntato anche altri classici che non sto a riportare (come M42 ovviamente). Al di là degli oggetti osservati al telescopio, alcuni mai osservati prima, altri ritrovati dopo tanti mesi, il bello della serata è quella volta di diamanti che scintillano sopra la nostra testa e che lentamente ci fanno notare il passare delle ore.
Alla fine solo il freddo mi fa desistere dal continuare. I piedi cominciano a darmi segni di cedimento e la strada del ritorno è lunga e noiosa, quindi decido di smontare tutto, e di tornare a casa un po' infreddolito ma ampiamente soddisfatto per la bella stellata.

Le immagini riportate come riferimento sono disegni reperiti qui: http://www.jupiter-jp.net/ike/English/indexeng.htm#Messier

lunedì 3 novembre 2008

Sabato 1° novembre 2008 a Spinello

Non so voi, ma io avevo una gran voglia di portare il mio telescopio a prendere una boccata d'aria, dopo le tante serate piene di nuvole dei giorni precedenti.

Nonostante di mattina il tempo fosse ancora decisamente a sfavore, inaspettatamente nel pomeriggio si rasserena e il vento si placa, quindi dopo un giro di telefonate decido di caricare la macchina.
La strada è lunghetta e mentre la pandina a metano si inerpica su per i monti, ho tutto il tempo di osservare quello che succ
ede al di là del parabrezza, e quello che vedo mi preoccupa un po'.
Le foglie degli alb
eri infatti volano via decise dai rami e quando arrivo finalmente a destinazione, oltre agli amici Astrobond e Jasha ad attendermi c'è ache un bel vento teso. Peccato perché il cielo sembra molto limpido e di umidità di certo ce n'è davvero poca!
Chissenefrega, sono arrivato fin qua e non sarà un po' di venticello ad impedirmi di montare il fidato dobson!
Quindi bando alle ciance, scarico tutto l'ambaradan dalla macchina, monto il 16" e m
etto in funzione anche la nuova ventolona gentilmente fornita dall'amico Vale75 (non che mancasse movimento d'aria, con quel vento, ma visto che ce l'ho, usiamola Wink ).
Mentre aspetto la mezzoretta canonica per l'acclimatamento, approfitto per girovagare tra i setup fotografici di Astrobond e Ja
sha, e insieme a Skiwalker collimiamo il suo LXD75 reduce dai recenti sballottamenti "postali" dovuti alla sostituzione del focheggiatore.
Infine faccio anch'io una ritoccatina alla collimazione, giusto un paio di minuti per controllare che sia tutto in ordine, e poi... iniz
ia il viaggio, quello tra le stelle Very Happy !

Seeing pessimo (e non poteva essere altrimenti visto il ventaccio), senza riuscire a vedere alcun anello di diffrazione sulla stella polare sfuocata a
360x. Vento a raffiche, che mi sposta il telescopio se non lo tengo stretto con una mano! Il cielo però è abbastanza limpido e non c'è umidità, mentre l'aggeggio-misura-buio (altrimenti detto SQM-L) mi sforna un valore di 21.05 allo zenit, niente male anche se non è il massimo per questo sito (in cui in altre occasioni sono arrivato a 21.15 e 21.20) a 800 metri di quota.

Reduce dallo scorso
weekend, quando nello stesso sito c'era un'umidità pazzesca che mi ha impedito di osservare qualcosa di diverso dai soliti oggetti più blasonati, ho un conto in sospeso con la costellazione dello scultore che in questo periodo si presta, anche se sempre molto bassa sull'orizzonte, a mostrare i suoi tesori.
Quindi alle 22.10, dopo aver individuato a occhio l'acquario, inconfondibile, e quindi Farm
alhaut che si staglia luminosa e solitaria poco sopra l'orizzonte, è facile trovare sempre a occhio nudo la stella beta della Balena (Deneb Kaitos), da cui partire per lo starhopping.

A circa 4° sotto a questa, nel cercatore ottico salta all'occhio un asterismo triangolare composto da 3 stelle di 5^ mag. Punto la stella più a nord, butto l'occhio nell'oculare e muovendomi verso l'alto vedo comparire qualcosa nel campo, un'alone diffuso ma molto tenue nel campo del nagler 22t4 (82x). E' ngc247, una galassia a spirale di mag 9, disposta di taglio in senso verticale nel campo dell'oculare, dalle dimensioni apparenti piuttosto grandi visto che parliamo di 20' di lunghezza. La distanza stimata è relativamente scarsa, nemmeno 7 milioni di anni luce, ma nonostante la magnitudine integrata tutt'altro che impossibile, la sua luminosità è spalmata su una superficie molto estesa, tanto da renderla un oggetto davvero spettrale, anche in un 40cm di apertura. Nell'alone esterno spicca una stellina di 8^ mag. Non si notano particolari nella struttura della galassia, solo una maggior luminosità in corrispondenza del nucleo.

Mi sposto più in basso, con l'occhio al cercatore ott
ico, e questa volta è ancora più facile trovare 4° 30' più giù la ngc253, che si individua come una macchietta già nel cercatore. Si tratta della galassia "dollaro d'argento" dello scultore, una bella spirale di taglio di mag. 7.3 e lunghezza di ben 29'. Se non fosse per la sua declinazione decisamente bassa, sarebbe una tra le più belle galassie osservabili. All'oculare del nagler 22t4 (82x) appare allungata fino quasi a toccare il bordo del campo e riesco a contare diverse stelline che si stagliano davanti alle spirali della galassia, almeno 5.

A questo punto, a meno di 2° di distanza c'è l'ammasso globulare ngc288, ma siamo molto bassi sull'orizzonte (meno di 20°) e nonostante le dimensioni apparenti dell'oggetto (circa 14' di diametro) e la magnitudine 8.1, è difficile da risolvere in stelle. Nel campo dell'ethos 13mm, solo una ventina di stelle nel nucleo e nel'alone sono risolte e si stagliano davanti allo sfondo nebuloso dell'ammasso.

Stanco di mantenere manualmente in posizione il tubo che in questa direzione si imbarca continuamente a causa del vento, decido di cambiare costellazione. Così infilo nel focheggiatore la torretta binoculare e mi fiondo nel Cefeo a caccia di ammassi aperti, gli oggetti deep che preferisco osservare con due occhi.

Partendo dalla stella
epsilon Cephei, punto con l'aiuto del puntatore laser e del cercatore ngc7281, un ammasso aperto di 12' di estensione, composto da una ventina di stelle di cui le 3 più luminose (di 10^ mag.) sono allineate in linea retta ed nel campo della torretta appaiono fluttuanti davanti alle restanti stelle più deboli dell'ammasso. E' difficile stabilire un confine netto dell'ammasso con el altre stelle di campo, visto che siamo in un'area molto densa di stelle lungo la via Lattea.

Meno di 1° più in basso c'è l'ammasso aperto ngc7261, molto meno appariscente del precedente, un po' perché è molto più piccolo (6' di diametro), un po' perché è più povero di stelle e si trova in una zona meno densa. Le stelle dell'ammasso sono disposte in modo da formare un triangolo. Scendendo all'interno del perimetro della "casa" del Cefeo, punto un altro ammasso aperto, ngc7160. Questo è del tutto differente dagli altri due, in quanto composto da pochissime stelle molto luminose, una dozzina di cui la più luminosa è di 7^ mag., disposte in modo da creare una catena incurvata.
Ancora più verso il ce
ntro della "casa" c'è ngc7142, un altro ammasso aperto che si differenzia ancora dai precedenti. Questo è molto più debole, essendo composto da un centinaio di stelle di cui la più luminosa è di 12^ mag. Nel campo della torretta a 100x si notano una 30ina di stelline molto fini, disposte in cerchio attorno ad un'area centrale praticamente priva di stelle.

A meno di 1° di d
istanza da quest'ultimo, compaiono nel campo 4 stelle di 10^ mag molto ravvicinate e immerse in una nebulosa diffusa a riflessione. Il complesso di stelle, che compongono un vero e proprio mini-ammasso aperto, insieme con la nebulosa associata è denominato come ngc7129. In questo caso, la visione migliore si ottiene in modalità ciclope, con l'occhio all'oculare dell'ethos 13mm. I filtri interferenziali non aiutano a staccare meglio la piccola nebulosità. Anzi, sia con l'UHC (NPB Omega Filters) che con l'OIII (Thousand Oaks) la nebulosa sparisce dall'immagine. Infine, scendendo ancora e uscendo all'esterno del perimetro della "casa" in direzione del Drago, c'è un'altra piccola nebulosa a riflessione, famosa tra gli astroimagers come Iris Nebula, la ngc7023. All'oculare dell'ethos 13mm (circa 140x), questa nebulosa di 10' di diametro e mag. 7.1, appare come un alone luminoso attorno alla stella SAO 19158. Non si notano particolari nella sua struttura e i filtri interferenziali ancora non aiutano a migliorare la visione.

Il vento sta prendendo il sopravvento e anche a fia
nco a me sento che le imprecazioni dell'amico Astrobond si fanno più rumorose, visto che il grafico della sua autoguida sembra l'ellettrocardiogramma di un corridore dei 100metri a ostacoli Laughing !
Allora, dopo aver riposto definitivamente la torretta in valigia, mi rilasso per qualche minuto con la visione sempre mozzafiato di M42 nell'ethos 13mm. Nel trapezio, con la turbolenza che c'è, non c'è speranza di riuscire a scorgere più delle 4 canoniche stelline, quindi muovo il tubo in alto, verso Alnitak e decido di montare l'H-beta. E' la prima volta che tento con il 40cm quella che per me è un'impresa, visto che finora, con il mio ex Lightbridge 12" non sono mai riuscito a scorgere qualcosa di certo.
Invece questa volta, grazie a quei 10cm in più di diametro e anche grazie al filtro h-beta, ecco che mettendo Alnitak subito fuori dal campo e aspettando almeno una decina di secondi, compare una debolissima nebulosità, tagliata in modo netto da un lato e con una macchia scura che si insinua dal bordo verso il centro. Ho beccato finalmente IC434, anche se la testa di cavallo B33 appare davvero appena percepibile sullo sfondo della debolissima nebulosa e la sua forma non assomiglia di certo a quella da cui prende il nome!
Ho fatto quelche prova con i diversi oculari per vedere come si comportavano con quest'oggetto ed è saltata fuori una cosa interessante.
Mantenendo ilfiltro h-beta sempre inserito nella slitta, con l'ethos 13mm (140x) la testa di cavallo era visibile ma molto molto debole. Si mostrava nettamente in visione distolta, mentre in diretta io la vedevo solo a tratti. Con il nagler 22t4 (82x) invece ho avuto la visione migliore, dove la nebulosa IC434 era più luminosa e la B33 si staccava in modo più evidente, visibile anche in diretta. Allora ho provato a diminuire ancora gli ingrandimenti, piazzando nel fok la bomba a mano Meade SWA 34mm (53x). Mi aspettavo di vedere ancora più distintamente tutto l'insieme, invece la nebulosa era appena percepibile e della B33 nemmeno l'ombra....


Basta, con questo posso ritenermi soddisfatto perché nonostante le condizioni impietose sono riuscito a cavar fuori qualcosa di buono dalla serata.
Anche l'amico Astrobond non ne può più, quindi decidiamo di smontare tutto e di tornarcene a casa.
Jasha e Skiwalker invece hanno continuato imperterriti nella loro impresa (!) e potete vedere nella sezione astrofoto cosa sono riuscii a tirar fuori dal loro cappello Wink !
Alla prossima.

lunedì 28 gennaio 2008

RP Astro 16" A.Stars

E' ufficiale! Da ieri sera nella mia cantina c'è un nuovo dobson, fresco fresco, appena arrivato a casa dopo oltre 700km (tra andata e ritorno) di viaggio: un bel RP Astro A.stars 16" !!!
Gli imballi sono due. In quello più grande ci sono il mirror-box con il primario e il portasecondario. Poi c'è una seconda scatola contenente la base girevole (che è leggerissima e piccolissima rispetto a quella del LB12"...) e gli accessori. Restano fuori i due tubi di sostegno che ho caricato in auto così come sono, senza imballo (sono due tubi lunghi 180cm).

Per quanto riguarda il trasporto per la serata osservativa (ieri sera ha avuto la prima luce Wink ), il mirror-box non riesce a stare nel baule della mia panda per un pelo (o forse ci sta forzando un poco....), quindi ho dovuto abbattere lo schiedale del sedile posteriore. Il portasecondario, benché molto più leggero e maneggevole, ingombra in modo analogo e volendo può essere appoggiato sopra al mirror-box, assicurandosi che stia ben fermo. Il tutto (miror-box+portasecondario) resta comunque più basso in altezza rispetto al singolo secchione con il primario del lightbridge 12". Resta infine la base girevole, che è larga pochi cm più del mirror-box (visto che la deve contenere) ma è molto bassa e leggerissima (si maneggia tranquillamente con una sola mano). Ho piazzato anche questa sullo schienale ribaltato del sedile posteriore e al suo interno ci ho messo la valigia con gli oculari. Se la mia panda fosse stata la versione normale (non a metano), con i sedili posteriori in grado di slittare qualche cm in avanti, sono sicuro che il tutto avrebbe trovato spazio nel bagagliaio.
I due tubi di sostegno li ho messi dentro l'abitacolo, uno all'interno dell'altro (sono della stessa lunghezza, ma uno è di diametro più piccolo), nel mezzo tra i sedili per il verso della lunghezza. La cosa più pesante è stato caricare e scaricare il mirror-box che è pesantuccio (24 kg), quindi attenzione alla schiena. Non è difficile comunque, visto che ci sono due belle maniglie ai lati per facilitare la presa. Per quanto riguarda il peso, la base girevole non da alcun problema. E' leggerissima, si maneggia con una sola mano. Inoltre occupa giusto qualche cm in più rispetto al mirror-box.
Le misure precise sono queste: Mirror-box: 45x45x21H cm - peso: 24kg Base girevole: 52x45x28H cm - peso: trascurabile Supporto secondario: 21H cm e diam.51cm - peso: trascurabile
COLLIMAZIONE Per collimare il primario si agisce solo su 2 viti (e non le classiche 3, oppure eventualmente 3+3). Lo specchio infatti bascula su due assi ortogonali tra loro (ciascuno passa lungo un diametro dello specchio) e ciascuna vite regola l'inclinazione dello specchio sul rispettivo asse. Ci sono poi in dotazione due aste che terminano con una chiave (tipo quelle per smontare i bulloni delle ruote nella macchina) che si innesta sulla testa della vite. Il sistema è molto comodo. In effetti la collimazione viene fatta in 10 secondi e restando in piedi. Però attenzione a non dimenticare le due asticelle a casa, altimenti serve comunque una chiave per girare le due viti: a mano non si fa, perché sono durette! Considerate poi che lo specchio, oltre ad essere fermato da due fermi (al posto delle solite 3 graffette), viene mantenuto in posizione da una cinghia metallica che abbraccia lo specchio sul fianco. La tensione della cinghia può essere regolata mediante le relativi viti. Lo specchio così non si muove nemmeno se lo prendi a calci secondo me! La collimazione del secondario invece è quella che richiede un po' più di attenzione. I due spider antidiffrazione infatti non sono altro che un filo metallico, tensionato mediante due viti alle estremità. Mi è capitato già un paio di volte di rompere il filo metallico dopo aver tensionato troppo una delle due viti, nel tentativo di regolare correttamente l'offset del secondrio, per centrarlo rispetto al focheggiatore. Nulla di grave, visto che ho sostituito il filo con un pezzo di cavetto d'acciaio utilizzato per la pesca d'altura, ma in ogni caso il sistema non è proprio il massimo della robustezza.