mercoledì 18 luglio 2007

Focheggiatore Moonlite CR2

Sulle orme dell'esperienza dell'amico Christian Cernuschi, è finalmente arrivato il momento anche per me di cambiare il focheggiatore originale del mio Lightbridge.
Ecco quindi le mie prime impressioni sul Moonlite CR2 che ho appena montato sul mio dobson 12".

In barba alla legge di Murphy e alla fantomatica sf**a dell'astrofilo, ieri il corriere mi ha consegnato il pacco (un grazie al venditore Wink che come al solito ha imballato più che bene tutto il materiale, in doppia scatola riempita con una grande quantità di polistirolo e pluriball!) e già ieri sera sono riuscito a fare la prova sul campo, grazie anche alla semplicità e velocità che il montaggio del nuovo fok ha comportato.
Non ho avuto nessun problema né durante lo smontaggio del fok originale (si tratta di svitare 4 viti di numero), né nel montaggio del Moonlite, anche se non ho trovato nel foglietto delle istruzioni indicazioni granché utili, oltretutto in inglese. Ma del resto non era necessario, visto che tutto il processo di montaggio è di estrema semplicità.
Prima ho montato la basetta, che va avvitata dall'interno e a differenza di quella originale non va serrata mediate viti con dado, ma semplicemente con delle piccole viti prigioniere.
Dopodiché ho piazzato sopra la basetta, nell'ordine, la piastrina che fa da spessore e il focheggiatore.
Ho scelto di usare anche la piastrina, anche se avrei potuto fissare il fok direttamente sulla basetta, senza spessore, perché in questo modo l'escursione esterna del fok raggiungeva una lunghezza molto simile a quella dell'originale.

Ho serrato tutte le viti (in totale 8: 4 per la basetta e 4 per il fok+spessore) e ho caricato tutto in auto per recarmi nel mio sito osservativo usuale.
Ero curioso a questo punto di verificare prima di tutto la collimazione dello strumento.
Infatti con il fok originale è sempre stata un po' grossolana perché non essendo il fok mai stato perfettamente ortogonale all'asse ottico, la collimazione era ottimale solo in corrispondenza di una determinata escursione del drawtube, e si perdeva andando a focheggiare in modo diverso. Inoltre l'adattatore 1.25"/2" originale causava un leggero disassamento dell'oculare andando a serrare la vite di blocco, facendo andare a balengo la collimazione un'altra volta!

Ho quindi verificato per prima cosa la centratura del fok rispetto al secondario, mediante il sight tube. La basetta per adattare il moonlite al mio lightbridge che mi ha fornito il rivenditore (e che è quella del kit apposito per lightbridge) rispetta alla perfezione le dimensioni di progetto del lightbridge, quindi non ho avuto nessuna sorpresa. Il drawtube appariva perfettamente centrato sul secondario, avendo già impostato precedentemente (con il vecchio fok) l'offset sia lungo l'asse ottico che in senso radiale.

Poi ho collimato secondario e primario con il metodo del cheshire+autocollimator e ho poi verificato che anche il collimatore laser finalmente puntava diritto nell'indicatore centrale dello specchio primario per poi tornare indietro correttamente al centro. Prima questo non sempre succedeva a causa del disassamento che l'adattatore 1.25"/2" originale causava sul mio collimatore laser da 1.25" (mentre cheshire e autocollimator sono nella versione da 2").

A questo punto, la prova del nove.
Non era ancora buio, astronomicamente parlando, ma Giove era lì che aspettava solo di essere puntato.
Il cielo non era dei più limpidi a causa di questa afa che ormai sta soffocando tutta l'Italia, colline cesenati comprese, ma per osservare Giove non poteva esserci un seeing migliore di questo.
A 170x, con un meade UWA 8.8 serie 4000, erano nettamente visibili le bande equatoriali, ma non solo. C'erano tutta una fila di festoni sulla NEB, mentre nella parte sud del pianeta ieri sera la GRS faceva bello sfoggio di sè.
Nonostante la scarsa altezza sull'orizzonte, non ricordo di aver mai visto Giove così bene come ieri sera.
Sarà stato per il gran seeing, ma sicuramente anche grazie alla perfetta collimazione che ho potuto ottenere e anche grazie all'estrema precisione di messa a fuoco che il riduttore del CR2 permette.
A quel punto ho inserito nel fok il mio visore binoculare Denk e qui ho avuto un paio di piccole sorprese, subito però risolte.
Prima di tutto, la frizione del fok era troppo lenta e non riusciva a reggere il peso della torretta. Girando le manopole del fok, il drawtube non si spostava di un millimetro. Allora ho provato a stringere un po' le viti di regolazione e tutto è andato a posto: con il passo 1:1 il movimento è ora sì più duro, ma ugualmente molto fluido e senza impuntamenti; invece con il riduttore 1:8 il movimento è rimasto leggerissimo ed è sufficiente sfiorare la manopola per imprimere la sua rotazione, cosa utilissima per focheggiare ad elevato ingrandimento senza causare vibrazioni allo strumento.
La seconda sorpresa è che il moonlite è decisamente più robusto del fok originale e di conseguenza anche più pesante. Questo, in abbinamento alla torretta, ha mandato a ramengo il bilanciamento del tubo e puntando Giove, che non è proprio ad una gran altezza sull'orizzonte, il tubo mi cadeva in avanti. Ho dovuto piazzare un paio di libri sopra il "bidone" del primario per bilanciare: anche ieri sera Salvatore Albano (in particolare il suo libro) mi è stato di grande aiuto Wink) !!!

A parte questi piccoli inconvenienti, inutile dire che nel visore Giove a 250x era spettacolare. Oltre ai festoni e alla GRS si notava chiaramente l'ombra di un satellite che era appena transitato sul disco del pianeta.
La messa a fuoco che il riduttore del CR2 permette di fare è una cosa incredibile.
Ora che l'ho provata non so come diavolo abbia potuto farne a meno fin'ora....
Mi sono persino reso conto, a distanza di 9 mesi dall'acquisto della torretta, che la mia coppia di oculari GSO da 20mm (che uso abitualmente sulla torretta in modo intensivo) non è perfettamente accoppiata, ma devo leggermente cambiare la regolazione diottrica di uno dei due oculari per ottenere una precisa messa a fuoco su entrambi gli occhi.
Prima questo non lo avevo notato, evidentemente perché mi era impossibile raggiungere un fuoco così preciso con il vecchio focheggiatore.
Visto il genere di cielo che avevo a disposizione, ho provato a puntare poi una serie di stelle doppie e anche qui la precisione della messa a fuoco è risultata utilissima.

Infine, un'ultima nota di merito.
Prima dell'acquisto ero indeciso sulla lunghezza del drawtube da prendere. Infatti con il fok originale avevo problemi di messa a fuoco con 3 oculari un po' vecchiotti, ma dalla resa impeccabile: un nagler 12t2, un meade4000 UWA 14mm e il meade4000 UWA8.8. Sono tutti oculari con il doppio barilotto 1.25"/2" e mi sarebbe piaciuto poterli usare direttamente nella modalità 2", senza dover mettere/togliere l'adattatore, ma in questo modo prima non riuscivo a raggiungere il fuoco. In particolare, il meade 14mm potevo usarlo senza adattatore, ma tenendolo estratto dal fok quasi al limite della tenuta sul portaoculari. Invece gli altri due senza adattatore non andavano proprio a fuoco.
Ora, con il moonlite e drawtube di lunghezza standard, il meade14mm va a fuoco benissimo mantenendolo completamente inserito fino alla battuta; il nagler 12t2 va a fuoco anch'esso senza adattatore, pur se mantenendolo leggermente estratto (però solo di poco); solo per il meade 8.8mm è ancora necessario l'adattatore. C'è da dire comunque che in quel range di focali (8.8mm) tutti gli altri oculari che ho sono del tipo da 1.25" quindi l'adattatore 1.25"/2" è comunque d'obbligo.

Conclusioni dopo la prima luce: il Moonlite CR2 è promosso a pieni voti e se prima ero molto indeciso sulla versione da acquistare, visto l'importante differenza di prezzo che c'è tra il modello normale e quello con riduttore 1:8, devo dire che il plus del CR2 in termini di resa vale ampiamente la spesa.
E sto parlando di un utilizzo puramente visuale, immaginiamoci cosa possa significare una messa a fuoco così precisa in ambito astrofotografico.