lunedì 26 gennaio 2009

Visual-software: Skytools 2

Quando cercavo in rete informazioni sui diversi software di pianificazione per visualisti ho trovato ben poco in italiano, ma qualcosa esisteva per il pacchetto Astroplanner.
Non avevo trovato nulla di esaustivo invece per Skytools che, tra l'altro, non era nemmeno possibile provare in versione demo (e tuttora non è possibile!).
Il prezzo di AP inoltre era allettante e questo mi aveva definitivamente indirizzato su quel programma.
A distanza di un paio d'anni di utilizzo sono saltate fuori però tutte le limitazioni del software Astroplanner (di cui parlerò in modo più esaustivo nel prossimo argomento dedicato al confronto tra AP e ST) che mi hanno spinto a cercare nuovamente.

Questa volta, avendo deciso di aumentare il budget a disposizione per un tale strumento, sono incappato in una curiosa offerta a cui non ho saputo resistere..... anche questa è una variante della famosa sindrome dell'astrofilo, la strumentite!

In novembre 2008 infatti sul sito di Skytools leggevo dell'imminente uscita della nuova versione (la 3.0) del software, che in quel periodo veniva già reso disponibile per l'acquisto in pre-ordinazione. Non solo, ma chi avesse ordinato il software ST3 entro la fine del mese avrebbe ricevuto subito una copia della versione a quel momento disponibile, Skytools 2, ed in seguito avrebbe ricevuto a casa la nuova versione 3 senza nessun ulteriore costo!
Che dire.... difficile resistere.......
Prima di Natale mi è arrivata quindi la versione 2 del software, mentre il nuovo Skytools 3 è arrivato a metà gennaio.

SKYTOOLS 2

Sezione Observing List.
La schermata principale di ST2 è molto simile a quella di AP, tanto che mi viene subito in mente l'idea che probabilmente l'autore di AP (più nuovo di ST2) si sarà ispirato a skytools per il suo programma.
Ma sotto il vestito c'è ben altro....
L'interfaccia è del tutto particolare.
Il sito osservativo, lo strumento, la data, ecc. sono tutti campi indicati sottoforma di ipertesto. Per cambiarli / modificarli / impostarli è quindi sufficiente un semplice click sulla relativa voce.

Anche qui, come in AP, c'è una barra grafica dove vengono indicate le condizioni di osservabilità dell'oggetto, oltre a quelle della luna. Gli orari di alba/tramonto e i crepuscoli sono immediatamente identificabili sulla barra.
Segue poi l'elenco degli oggetti, come in AP, con le relative informazioni principali.
Qui spiccano subito 3 colonne che si riferiscono alle condizioni di visibilità degli oggetti: Begin, Optimum e End. In base al sito osservativo e alla data impostata per ogni oggetto viene infatti indicato qual'è l'intervallo di tempo più adatto all'osservazione mediante i campi begin/end, e viene anche indicato l'orario in cui l'oggetto si trova nelle condizioni migliori (optimum). La piccola icona quadrata a fianco del valore "optimum" permette di capire con un colpo d'occhio se l'oggetto si troverà allo zenit o a metà altezza nelle sue condizioni di visibilità migliori e anche quale livello di buio presenterà il cielo a causa ad esempio della presenza della luna.
Cliccando sulle colonne è possibile ordinare la lista in base al campo cliccato e questo risulta estremamente utile proprio sul campo "optimum".
In questo caso infatti gli oggetti vengono messi in ordine temporale effettivo. Ad esempio, se l'oggetto x si presenta in condizioni ottimali alle ore 22.00 e un altro y alle ore 2.00 (della stessa nottata osservativa, ma ovviamente del giorno seguente nel calendario), l'ordine di visualizzazione sarà proprio quello x, y.

Tornando alla lista di oggetti, qui non funziona come in AP dove ogni sessione del software è strettamente legata ad un file plan.
In ST ci sono di default alcune observing list ed altre possono essere create mediante un apposito wizard, ma ogni elenco di oggetti (observing list) viene dinamicamente filtrato direttamente nella finestra principale del software, ed in maniera molto rapida!
Per assurdo è infatti possibile creare una observing list includendo in essa ad esempio tutto il catalogo Messier completo, per poi filtrarne gli oggetti direttamente dall'interfaccia principale: una volta selezionata la serata dell'osservazione (includendo gli orari di inizio e fine sessione), la tipologia di oggetti (tutti, solo galassie, solo nebulose, ecc.), l'altezza minima richiesta sull'orizzonte (indifferente, sopra l'orizzonte ideale, sopra la massa d'aria critica (30°), alla massima altezza, ecc.), la costellazione, le condizioni di illuminazione del cielo (indifferente, completa oscurità, dal crepuscolo, ecc.), la mag. limite strumentale (indifferente oppure in base allo strumento usato), il software visualizza solo gli oggetti della lista che soddisfano tali criteri. Il tutto in modo davvero rapido.

Rispetto ad AP, manca la visualizzazione delle immagini DSS direttamente nella finestra principale, cosa comunque possibile entrando nella schermata con i dettagli di ciascun oggetto.
Con un doppio click sull'oggetto selezionato si apre infatti la scheda completa dell'oggetto, che include tutti i dettagli da catalogo, ma anche la barra di visibilità nel corso dei mesi dell'anno, eventuali link a pagine web e le già citate immagini DSS scaricabili (solo singolarmente, ahimè!) dal web.

Una nota particolare va fatta in merito ai cataloghi degli oggetti. A differenza dei soliti software dove sono riportati i diversi cataloghi, in ST non esistono cataloghi differenziati, né per le stelle né per gli oggetti deepsky.
Tutti gli oggetti sono raccolti in un unico catalogo creato ad-hoc dall'autore incrociando ed integrando tra di loro tutti i principali cataloghi (Messier, NGC, IC, PGC, Hickson, Leda, ecc.) per evitare doppioni. Rimando al sito dell'autore per informazioni più dettagliate (per quanto riguarda le stelle, si arriva al dettaglio del catalogo HGSC).

Concludendo su questa sezione del programma, quello che ho notato è una differente filosofia di gestione rispetto ad AP e agli altri software che ho utilizzato.
Qui tutto è impostato sulla serata osservativa, di cui si possono indicare gli estremi temporali in modo univoco (dalle 20.00 alle 2.00 del mattino, ad esempio) e una volta fissata la serata, la strumentazione e il sito osservativo si può tranquillamente saltare da una lista osservativa all'altra agendo sul relativo menu a tendina, oppure se ne possono creare delle nuove con l'apposito wizard, in maniera molto rapida. Anche i filtri possono essere modificati al volo ed avere un elenco aggiornato secondo i criteri voluti in modo davvero rapido.
Una volta acquisito un minimo di dimestichezza con questa interfaccia, l'utilizzo sul campo diventa davvero efficace e tutte le informazioni (e sono davvero tante) sono a portata di un doppio-click.

Sezione Real Time.
Nel caso in cui si usi il software direttamente sul campo, tornerebbe utile avere una visione in tempo reale degli oggetti presenti nella lista e della loro visibilità. In questo la schermata principale non aiuta, perchè è concepita per essere staticamente riferita ad una nottata osservativa e non ad un particolare momento di essa.
A questo scopo l'autore ha creato un plug-in disponibile separatamente (che io ho ricevuto in bundle con l'offerta) che una volta installato aggiunge la nuova sezione "Real time" al software. In pratica tutto si presenta come da sezione principale, con l'unica differenza che la data e l'orario seguono quelli del clock di sistema del pc. Ogni minuto (a seconda di come viene impostato) la observing list viene aggiornata, modificando di conseguenza i valori presenti nei vari campi ed eliminando gli oggetti che non sono in quel momento visibili in base ai criteri impostati.
Altra funzione della finestra Real Time è quella del collegamento ASCOM ad una montatura oppure ad un sistema di puntamento passivo (è supportato solo Skycommander).

Le mappe virtuali integrate.
Ma non è tutto qui....
Uno dei motivi che mi ha spinto a cerare un nuovo software era infatti l'integrazione con un planetario grafico.
ST2 possiede 4 versioni di mappe grafiche integrate: l'Interactive Atlas, Overhead Sky, Naked Eye e Scope/Binocs charts.
L'interactive Atlas assomiglia molto ad un classico planetario come può essere Skymap Pro o Cart du Ciel, senza fronzoli grafici particolari, ma con un'elevata precisione di rappresentazione (sono riportati i contorni nelle nebulose diffuse ad esempio).
Non è possibile trascinare la mappa con il mouse per spostarsi nel cielo virtuale, ma, come in Skymap, occorre usare il click destro del mouse e cliccare su "Center view at cursor".
Lo zoom è attivo, nel senso che cambiando il fattore di zoom automaticamente aumenta/diminuisce la mag. limite degli oggetti rappresentati. E' possibile misurare le distanze angolari, aggiungere riferimenti circolari di dimensioni note, visualizzare le immagini DSS direttamente sulla mappa e anche visualizzare in ogni momento la scheda dettagli di ogni oggetto con un doppio-click del mouse. La mappa può essere personalizzata in tutti i dettagli grafici (dimensioni font, colore font e oggetti, simboli, ecc.ecc.) e può essere stampata in maniera molto rapida includendo i dettagli dell'oggetto e le legende.

Non mi dilungo sulle mappe Overhead Sky (in cui è rappresentata l'intera volta celeste) e Naked Eye, mentre è utilissima la mappa relativa allo strumento, telescopio o binocolo che sia.
Richiamando tale mappa per uno degli strumenti inseriti nelle preferenze, si ottiene una finestra divisa in 3 aree principali (e personalizzabili), di cui una con la vista ad occhio nudo, una al cercatore e una al telescopio. Tutte ovviamente centrate sull'oggetto selezionato in quel momento e con tutti i filtri di cui sopra e tutte singolarmente zoomabili, spostabili, manipolabili. Se si utilizza il pc portatile sul campo, queste mappe sono utilissime per lo star hopping, altrimenti è sempre possibile prepararsi una versione cartacea stampando in automatico tutte le mappe per tutti gli oggetti visualizzati nell'observing list (e con i tempi macchina dovuti solo alla velocità della stampante!).

Ma il punto di forza di tutte le mappe è che la base dati utilizzata è quella in comune a tutto il pacchetto. Quindi ad esempio la magnitudine limite visualizzata è relativa allo strumento in uso, alla qualità del cielo del sito selezionato, alle condizioni della serata (presenza o meno della luna) e anche all'esperienza dell'osservatore.
E' possibile passare dall'interactive atlas all'observing list oppure alla mappa strumentale in ogni momento, senza perdere le impostazioni e i filtri selezionati.
Una flessibilità eccezionale, che fa passare inosservata la mancanza delle funzioni più avanzate presenti in un normale planetario come Skymap o Cart du Ciel.
Non pensate però di poter sostituire in toto il vostro sofware planetario con l'interactive atlas di Skytools. Diciamo che si avvicina parecchio, ma quest'ultimo è pensato più per l'utilizzo sul campo, al lato prettamente pratico, ma non ha l'immediatezza di rappresentazione di un planetario.
Da sottolineare c'è anche l'aspetto della personalizzazione, già citata prima, e la possibilità di cambiare tutti i settaggi grafici delle mappe usando degli schemi pre-impostati (alcuni sono scaricabili dal repository del software), tra cui quello, importantissimo, per la visione notturna che ho trovato molto efficace.

I log osservativi.
Non mi dilungo, ma dico solo che da qualunque sezione del software (observing list, interactive atlas, mappe strumentali, ecc.) è possibile creare un log per l'oggetto selezionato. Ogni log viene direttamente salvato in un database generale, che può poi essere gestito mediante un'apposita funzione. I log vengono raggruppati per oggetto, serata, sito osservativo, strumento, ecc. ed è possibile scrivere note generali relative alla serata o al telescopio. Una pecca da sottolineare è la mancanza di standardizzazione del database dei log rispetto ad altri software esterni.
Esiste la possibilità di esportare i log archiviati, ma solo nel formato proprietario di ST, in modo da poterli condividere con altri utenti di ST, ma non c'è la possibilità di esportarli ad esempio in un formato universale (tipo CSV, o TXT). Stessa cosa anche per l'importazione, che è consentita solamente per file originati da ST stesso.

Altre funzioni.
Esistono poi due sezioni del software dedicati agli eventi astronomici.
Nella sezione Current Events si può generare un elenco di eventi che si verificheranno nei mesi futuri, come le fasi lunari, gli sciami meteorici, le eclissi lunari/solari, le congiunzioni/opposizioni/elongazioni massime dei pianeti. Il tutto sempre in riferimento al sito osservativo prescelto.
Gli eventi così individuati possono essere poi riportati nel Events Calendar (mese per mese) oppure nel Nightly Events Planner (giornaliero).
Nella sezione Special Events si possono creare elenchi di eventi per qualunque periodo scelto (sia futuro che passato), compresi anche quelli relativi ai satelliti dei principali pianeti e alla visibilità della GRS gioviana.
Infine nella sezione Ephemerides si può estrapolare l'evoluzione di un oggetto celeste in particolare nel corso del tempo, cosa molto utile per tenere sotto controllo le orbite relative delle stelle multiple e la posizione/magnitudine di una cometa.
L'elenco così ottenuto può essere poi visualizzato nell'interactive Atlas o in una delle mappe strumentali, come in questo esempio per la cometa Lulin: efemeridi e mappa virtuale.
Un'ultima considerazione va fatta sul database degli oggetti come gli asteroidi, le comete., le stelle novae e supernovae. E' possibile aggiornare le effemeridi via web utilizzando l'apposita funzione all'interno del software, oppure si possono scaricare i relativi files manualmente andando sul sito, dove tra l'altro c'è un'interessante pagina web dedicata proprio all'osservazione di tali oggetti (e anche agli oggetti deepsky): http://www.skyhound.com/sh/skyhound.html

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