giovedì 1 giugno 2006

Meade Lightbridge 12"


Da poche settimane ho acquistato il nuovo dobson Meade Lightbridge 12" nella versione deluxe. Visto che si tratta di un modello abbastanza nuovo, penso di fare cosa gradita postando le mie prime impressioni su questo strumento. Tenete presente però che sono poco più che neofita, quindi prendete le mie affermazioni con le dovute cautele.....

Volevo uno strumento complementare al mio attuale sw mak 127, che va molto bene sui pianeti ma ZERO sul deep; però non volevo spendere cifre assurde perché in fin dei conti sono ancora alle prime armi. Quindi la scelta è caduta sul dobson e visto i problemi di trasportabilità delle versioni classiche, ho optato per questo nuovo a tralicci.

Ero molto indeciso tra versione standard e deluxe, ma alla fine ho preso il deluxe che, oltre ad avere i cuscinetti in acciaio per il movimento in azimuth (che è veramente molto fluido e ben regolabile), è fornito con l'oculare 26mm da 2" e 70° di campo apparente. Già questo da solo vale la differenza di prezzo.

Premettendo che non sono un esperto e che ho iniziato ad osservare al telescopio solo dall'estate scorsa, eccovi le mie prime impressioni:

In azimuth il movimento è molto fluido e si può regolare la frizione del movimento a piacere.
In altezza invece il movimento è meno fluido e c'è un certo grip minimo che impedisce alle volte di apportare delle correzioni precise sulla posizione in altezza, in quanto imprimendo una spinta troppo debole il tele non si muove e invece andando a spingere di più si rischia di farlo "scattare" in su o in giù. Comunque penso sia solo questione di abitudine e che occorra prenderci un pò la mano. Inoltre il fatto di poter essere subito operativi e di poter agire direttamente a mano sul movimento per centrare gli oggetti rende il tutto veramente molto facile, molto più semplice rispetto all'uso della montatura equatoriale. Una cosa importante è che hanno aggiunto (rispetto alla versione originale e a quella recensita su Nuovo Orione) un freno per regolare la frizione anche in altezza, in modo da poter montare accessori e oculari pesanti sul tubo secondario senza il pericolo di sbilanciare il sistema.


Un'altra modifica che hanno fatto è stata quella di aggiungere 3 rondelle (di cui una dotata di sfere, tipo cuscinetto) tra la manopola di regolazione della frizione in azimuth e la base. Questo consente un ulteriore miglioramento della fluidità di movimento in azimuth, anche a frizione particolarmente "tirata". Però ho notato che con l'inserimento di questi 3 ulteriori spessori (che nella prima versione credo non ci fossero), ora la manopola in questione sfiora la base del primario quando si punta un oggetto molto alto, verso lo zenith. In particolare c'è una posizione in cui il movimento del tele in altezza subisce un leggero impuntamento a causa di questo. Penso che provvederò sostituendo due delle suddette rondelle con due più sottili.

Per il resto, meccanicamente parlando, lo strumento è veramente molto ben fatto. I tralicci si montano e si smontano in un attimo e sono molto solidi una volta montati. Le viti di collimazione del primario sono dotate di molle e lo specchio primario è dotato del marcatore centrale per la collimazione. Il secondario invece presenta una molla sulla vite centrale dello spider (quella con cui si regola l'offset del secondario lungo l'asse del tubo).

Per quanto riguarda il focheggiatore, per quanto io non sia per nulla un esperto, mi sembra veramente ottimo: ha la vite per il blocco e anche una vite con cui si regola la frizione della corsa del focheggiatore. In questo modo è possibile focheggiare in modo molto dolce e preciso senza apportare vibrazioni nel sistema. Inoltre il focheggiatore è dotato degli anelli in ottone sia sul principale (2") che sull'adattatore da 31.8. L'unico difetto è la breve corsa che ha: usando l'oculare da 2" in dotazione il fuoco si raggiunge al limite della corsa, tant'è che non è possibile con questo oculare fare uno star test in extrafocale (perché più in fuori di così non ci va...). Invece con gli oculari da 31.8 nessun problema. In ogni caso basterebbe aggiungere una prolunga.

Per quanto riguarda il cercatore, quello in dotazione al mio è la versione LS (lusso sfrenato!). E' un bel giocattolino di metallo, bello solido, che risulta utile per un primo puntamento ad occhio. Dopodiché però io lo sostituisco con un bel 9x50 che avevo preso per il mio mak.
Qui c'è stato il problema della incompatibilità della slitta: dalle foto sembrava infatti che la slitta del cercatore fosse identica a quella a sgancio rapido presente sugli Skywatcher, Orion, ecc.. Invece questa è un pò più stretta e il cercatore skywatcher e orion NON entra! Poco male: ho comprato la slitta Orion (15 euro!) e l'ho sostituita (svitando le due viti, che sono invece perfettamente compatibili tra le due slitte, per cui non ho dovuto forare nulla). Ora nella slitta Orion che ho messo entrano sia il mio cercatore 9x50 che quello in dotazione.

Gli upgrade che ho apportato dopo essermi documentato anche nel newsgroup di yahoo dedicato a questo strumento sono i seguenti:
1- Ho sostituito le molle per la collimazione del primario: quelle originali infatti sono poco rigide, quindi il telescopio non sempre mantiene la collimazione nel corso della serata osservativa. Con le nuove molle (prese in ferramenta) è tutta un'altra storia e non è più necessario usare le viti di blocco.
2- Ho aggiunto la slitta per il cercatore Orion/Sky Watcher, così ora uso contemporaneamente sia il mio 9x50 Orion, che il red dot del lightbridge.
3- ho schermato i tubi dei tralicci (che sono di colore bianco/grigio e belli riflettenti) mettendo quelle guaine isolanti nere per tubazioni idrauliche (si tratta di una spesa di 2 euro)
4- ho acquistato su internet il fodero per schermare l'intelaiatura dalla luce. Volendo me lo potevo fare in casa, però ho letto che bisogna stare attenti a non mettere un semplice telo nero stretto attorno ai tubi perché (essendo l'aggancio dei tralicci sul secondario a soli 3 punti e non 4) in questo modo il telo andrebbe a finire sul percorso ottico; occorre quindi mettere dei distanziatori rigidi a supporto del telo.
5- ho acquistato anche dei "cappucci" per coprire secondario e primario quando sono smontati. Nell'imballo originale infatti c'erano solamente un coperchio in pvc per lo specchio principale (da mettere proprio dentro la cella del primario) e i sacchi di nylon.
6- mi sono dotato di un collimatore laser con cui la collimazione (che comunque va ritoccata ogni volta che si monta il telescopio) è veramente una questione di pochi minuti (meno di 5!).
7- Ho applicato alla base i cerchi graduati sia per l'azimuth che per l'altezza. Ora, usando il mio palmare, posso puntare gli oggetti direttamente mediante le coordinate altazimutali. Devo dire che il sistema, una volta che la base del tele è posta bene in piano, funziona veramente (all'inizio non ci credevo....).
8- Ho sostituito le viti di collimazione sia sul primario che sul secondario: è solo per una questione di comodità, però così facendo ora non ho più bisogno di cacciaviti e brugole per collimare avendo messo tutte viti registrabili a mano. Avendo poi sostituito le molle sul primario con molle più rigide, ora le tre viti di blocco del primario le uso solo alla fine della serata per bloccare lo specchio prima del trasporto (non si sa mai!).
9- Ho fatto una specie di panchetta di legno, con una tavola di multistrato e 3 piedini lunghi 15cm e regolabili in altezza. In questo modo mettendo la base del dobson sopra questa panchetta intanto alzo un po' lo trumento da terra, e poi regolando i piedini in altezza posso livellare bene la base per poter usare i cerchi graduati.

Prove sul campo:
Inutile dire che il montaggio e smontaggio del sistema completo è veramente velocissimo e si fa senza nessuno strumento accessorio (senza cacciaviti o chiavette varie, ma tutto a mano). Servono 10 minuti per il montaggio e 5 per lo smontaggio!!!!
Per quanto riguarda l'utilizzo del telescopio, venendo da uno SW mc127 su montatura equatoriale, ero molto curioso di toccare con mano il dobson per provare di persona la differenza nell'uso del sistema altazimutale senza inseguimento e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Una sera ad esempio (con la luna quasi piena), dopo essere tornato a casa verso le 23, visto il cielo sereno mi è presa la smania di tirare fuori il tele.... Avrò impiegato meno di una decina di minuti per spostare il telescopio e metterlo in giardino e per preparare il tutto, e considerate che il tele prima era smontato e "insaccato" nei suoi sacchi di nylon dell'imballo originale. Stessa cosa alla fine dell'osservazione: in meno di dieci minuti avevo sistemato tutto in garage!

Venendo all'osservazione vera e propria, mi sono divertito prima a dare un'occhiata a saturno che però era ormai troppo basso a ovest (si vedeva a malapena la divisione di cassini a 250x), poi mi sono spostato per guardare un pò la luna (bellissima, ma troppo luminosa anche a 250x), ed infine sono rimasto una mezzoretta buona su giove di cui vedevo bene la macchia rossa e anche i festoni sulle bande equatoriali
(uno spettacolo!). Mi sono divertito molto ad osservare il pianeta a 250x che entrava nel campo del mio oculare (un ortoscopico da 6mm con soli 45° di campo apparente!) a destra, passava attraverso il campo per poi uscire a sinistra. Nel tempo che impiegava ad attraversare il campo visivo (circa 15-20 secondi) la visione era sempre diversa: a volte si vedeva meglio un particolare, altre volte un altro. Dopodiché si trattava di riportare il pianeta nel bordo destrodel campo visivo e ricominciare l'osservazione. E' decisamente un approccio diverso rispetto a quanto ero abituato prima con il mak motorizzato, sicuramente più scomodo perché occorre ripuntare il pianeta ogni 15-20 secondi (ovviamente dipende dall'ingrandimento) però molto più appagante. Inoltre la visione in movimento del pianeta nell'oculare ti costringe ad osservarlo con molta più attenzione. Mi sono ritrovato ad osservare giove per circa 30 minuti a fila, cosa che non avevo mai fatto prima con il mak, ed è stato veramente uno spettacolo... ero io che inseguivo Giove nel suo tragitto, e non il motore della montatura...!

Sul cielo profondo ovviamente questo strumento da' il meglio di sè.
M13 è una nuvola di stelle e l'ho spinto al massimo fino a quasi 400x con un oculare da 4mm.
M51 è spettacolare: si vedono i bracci della spirale e si vede anche il braccio che va a finire sulla galassietta più piccola
M82 mostra chiaramente la banda scura trasversale e si vedono le nebulosità centrali
M27 nella volpetta si riesce ad ingrandire fino a riempire l'oculare senza perdere luminosità in modo apprezzabile!

Ora aspetto qualche ultima serata con cielo sereno prima dell'arrivo della luna per poter sperimentare più a fondo le prestazioni di questo strumento....

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