Sempre a spasso per le colline romagnole, con il fido dob in macchina, questa volta mi allontano poco da casa anche perché il tempo è poco e il meteo non preannuncia nulla di buono.
Decido quindi di approfittare dello sprazzo di sereno per andare nel sito più vicino a casa, al Passo dei Meloni vicino a Sogliano Sul Rubicone, dove c'è la sorgente del fiume Rubicone, anzi, le sorgentidel Rubicone, perché come vedremo ce n'è più di una!
Infatti c'è un aneddoto curioso da raccontare a proposito di queste sorgenti, di cui sono venuto a conoscenza l'ultima volta che sono andato dal mio barbiere, che notoriamente sa vita morte e miracoli su tutti gli eventi dei paesotti del circondario!
Ebbene, forse non tutti saprete che Savignano sul Rubicone, il ridente paesino romagnolo in cui il sottoscritto ha iniziato la sua carriera astronomica, è famoso nel mondo (!) per la celebre frase che Cesare pronunciò quando decise di varcare con il suo esercito l'allora confine romano con la Gallia posto lungo il fiume Rubicone, dando inizio così alla seconda Guerra Civile con Pompeo: Alea Iacta Est, vale a dire "il dado è tratto"! (non crediate che abbia scritto tutto di mio pugno.... ho vergnosamente scopiazzato da Wikipedia...) .
Fin dai primi anni del secolo scorso si è aperta la discussione su quale sia il vero fiume Rubicone, discussione a cui pose ufficialmente fine Benito Mussolini quando stabilì, sulla base dei documenti storici reperiti, che il fiume Rubicone a cui si riferiva Cesare doveva essere proprio quello che attraversa i paesi oggi noti come Sogliano, Savignano, ecc. e che al tempo di Mussolini era denominato come "Fiumicino".
Da cui deriva l'attuale denominazione del fiume Rubicone e dei paesi oggi identificati come Savignano sul Rubicone, Sogliano sul Rubicone, ecc.
Ma non tutti sono d'accordo con questa tesi.
In particolare, i cittadini di Calisese, un paesino che si trova lungo la direttrice Savignano-Cesena, rivendicano invece l'origine del vero fiume Rubicone per il fiumiciattolo che attraversa il loro paesino, l'Urgone o Pisciatello.
Approfitto dell'occasione per riportare qui un interessantissimo documento sul fiume Rubicone realizzato dall'amico, nonché presidente dell'Associazione Astronomica del Rubicone di cui faccio parte, prof. Mauro Frisoni che, in qualità di insegnante di Scienze presso la Scuola Media Inferiore di Roncofreddo, ha approfondito l'argomento insieme al collega insegnante di Italiano, prof. Mauro Pracucci: "Il Rubicone"
Ad ogni modo, ogni volta che preparo la mia serata osservativa in questo luogo, quando posiziono il mio tavolino proprio davanti al cippo che i cittadini di Calisese hanno eretto per onorare la sorgente del loro vero fiume Rubicone (sorgente che si trova a breve distanza da quella dell'altro fiume Rubicone, quello che passa per Savignano), non posso non ripensare alle parole del mio barbiere!
Il luogo in questione ( 44° 0'4.97"N 12°15'47.42"E), come ho detto, è piuttosto vicino a casa. Mi bastano meno di 20 minuti per arrivare al famoso cippo, e tutto sommato il cielo qui non è poi male, considerando che la quota è sotto i 400 metri e che le luci della riviera romagnola sono a pochi km di distanza, seppure ben schermate dalle colline circostanti.
Dopo aver montato il telescopio approfitto del fatto che non è ancora buio per dare una bella sventolata allo specchione. L'aria non è mai abbastanza ma la mia ventolona fa un egregio lavoro, anche se rovina l'atmosfera bucolica del posto con quel fracasso infernale da elicottero in decollo!
Intanto le nuvole cominciano a fare capolino all'orizzonte, così anche se il cielo è ancora illuminato dal crepuscolo comincio a tirar fuori gli oculari dalla valigia e inizio l'osservazione.
Alla fine della serata non saranno molti gli oggetti osservati, e l'unico che ho centrato per la prima volta all'oculare è il globulare ngc 5466 nel Boote, nei pressi del più conosciuto M3. Ma la bassa pressione di questi giorni non mi dà scampo, lasciandomi solo un'oretta di tempo per puntare il cannone verso il cielo.
Ecco il breve resoconto degli oggetti osservati.
Per i più curiosi, mentre salivo in auto ho piazzato il cellulare contro il parabrezza, come in un camera-car improvvisato.
Questo è il risultato!
Decido quindi di approfittare dello sprazzo di sereno per andare nel sito più vicino a casa, al Passo dei Meloni vicino a Sogliano Sul Rubicone, dove c'è la sorgente del fiume Rubicone, anzi, le sorgentidel Rubicone, perché come vedremo ce n'è più di una!
Infatti c'è un aneddoto curioso da raccontare a proposito di queste sorgenti, di cui sono venuto a conoscenza l'ultima volta che sono andato dal mio barbiere, che notoriamente sa vita morte e miracoli su tutti gli eventi dei paesotti del circondario!
Ebbene, forse non tutti saprete che Savignano sul Rubicone, il ridente paesino romagnolo in cui il sottoscritto ha iniziato la sua carriera astronomica, è famoso nel mondo (!) per la celebre frase che Cesare pronunciò quando decise di varcare con il suo esercito l'allora confine romano con la Gallia posto lungo il fiume Rubicone, dando inizio così alla seconda Guerra Civile con Pompeo: Alea Iacta Est, vale a dire "il dado è tratto"! (non crediate che abbia scritto tutto di mio pugno.... ho vergnosamente scopiazzato da Wikipedia...) .
Fin dai primi anni del secolo scorso si è aperta la discussione su quale sia il vero fiume Rubicone, discussione a cui pose ufficialmente fine Benito Mussolini quando stabilì, sulla base dei documenti storici reperiti, che il fiume Rubicone a cui si riferiva Cesare doveva essere proprio quello che attraversa i paesi oggi noti come Sogliano, Savignano, ecc. e che al tempo di Mussolini era denominato come "Fiumicino".
Da cui deriva l'attuale denominazione del fiume Rubicone e dei paesi oggi identificati come Savignano sul Rubicone, Sogliano sul Rubicone, ecc.
Ma non tutti sono d'accordo con questa tesi.
In particolare, i cittadini di Calisese, un paesino che si trova lungo la direttrice Savignano-Cesena, rivendicano invece l'origine del vero fiume Rubicone per il fiumiciattolo che attraversa il loro paesino, l'Urgone o Pisciatello.
Approfitto dell'occasione per riportare qui un interessantissimo documento sul fiume Rubicone realizzato dall'amico, nonché presidente dell'Associazione Astronomica del Rubicone di cui faccio parte, prof. Mauro Frisoni che, in qualità di insegnante di Scienze presso la Scuola Media Inferiore di Roncofreddo, ha approfondito l'argomento insieme al collega insegnante di Italiano, prof. Mauro Pracucci: "Il Rubicone"
Ad ogni modo, ogni volta che preparo la mia serata osservativa in questo luogo, quando posiziono il mio tavolino proprio davanti al cippo che i cittadini di Calisese hanno eretto per onorare la sorgente del loro vero fiume Rubicone (sorgente che si trova a breve distanza da quella dell'altro fiume Rubicone, quello che passa per Savignano), non posso non ripensare alle parole del mio barbiere!
Il luogo in questione ( 44° 0'4.97"N 12°15'47.42"E), come ho detto, è piuttosto vicino a casa. Mi bastano meno di 20 minuti per arrivare al famoso cippo, e tutto sommato il cielo qui non è poi male, considerando che la quota è sotto i 400 metri e che le luci della riviera romagnola sono a pochi km di distanza, seppure ben schermate dalle colline circostanti.
Dopo aver montato il telescopio approfitto del fatto che non è ancora buio per dare una bella sventolata allo specchione. L'aria non è mai abbastanza ma la mia ventolona fa un egregio lavoro, anche se rovina l'atmosfera bucolica del posto con quel fracasso infernale da elicottero in decollo!
Intanto le nuvole cominciano a fare capolino all'orizzonte, così anche se il cielo è ancora illuminato dal crepuscolo comincio a tirar fuori gli oculari dalla valigia e inizio l'osservazione.
Alla fine della serata non saranno molti gli oggetti osservati, e l'unico che ho centrato per la prima volta all'oculare è il globulare ngc 5466 nel Boote, nei pressi del più conosciuto M3. Ma la bassa pressione di questi giorni non mi dà scampo, lasciandomi solo un'oretta di tempo per puntare il cannone verso il cielo.
Ecco il breve resoconto degli oggetti osservati.
- NGC 5466. Ammasso Globulare in Boote. Sono le ore 22.30, non è ancora terminato il crepuscolo astronomico e l'SQM segna solo 19.92. Appare molto elusivo, abbastanza grande nel campo dell'ethos 13mm, ma difficilmente risolto. Le stelle più luminose si intravedono appena e si nota l'aspetto granuloso sottostante.
- NGC 5557. Galassia in Boote. SQM a 20.26. Si nota un piccolo alone diffuso attorno al nucleo di aspetto stellare. Nessuna traccia delle vicine galassiette ngc 5544 / 5545.
- M63. Galassia nei Cani da Caccia. SQM 20.40. Si nota il nucleo allungato e un alone diffuso attorno, ma niente spirali.
- M94. Galassia nei Cani da Caccia. Nucleo esteso nel campo dell'oculare, compatto e con un alone diffuso. Appare come se fosse una galassia ellittica, senza traccia di spirali.
- NGC 4490/4485 Galassie (Cocoon) nei Cani da Caccia. Entrambe visibili, anche se l'uncino della 4490 è appena accennato.
- NGC 4244. Galassia (Silver Needle) nei Cani da Caccia. SQM 20.52. La visione è anni luce distante da quella avuta sottoi cieli dell'Amiata o del Monte Fumaiolo. La galassia appare come una debole spennellata allungata.
- M106. Galassia nei Cani da Caccia. Visibile già nel cercatore (un 9x50). Appare nell'ethos 13mm con il nucleo di aspetto stellare e un alone molto esteso e diffuso, di forma allunagata.
- M108. Galassia nell'Orsa Maggiore, di forma allungata. Appare netta la stellina sul nucleo della gx.
- M97. Nebulosa Planetaria (Gufo) nell'Orsa Maggiore. Con l'aiuto dei filtri OIII e UHC si vede in visione diretta l'occhio destro (al telescopio), mentr quello sinistro si intravede solo in distolta.
- M71. Ammasso globulare nella Saetta. Non l'avevo ancora osservato nel 16". Ora appare in tutto il suo splendore, ricco di stelline "sgranate", interessante anche per la forma anomala a triangolo.
Per i più curiosi, mentre salivo in auto ho piazzato il cellulare contro il parabrezza, come in un camera-car improvvisato.
Questo è il risultato!