lunedì 28 gennaio 2008

RP Astro 16" A.Stars

E' ufficiale! Da ieri sera nella mia cantina c'è un nuovo dobson, fresco fresco, appena arrivato a casa dopo oltre 700km (tra andata e ritorno) di viaggio: un bel RP Astro A.stars 16" !!!
Gli imballi sono due. In quello più grande ci sono il mirror-box con il primario e il portasecondario. Poi c'è una seconda scatola contenente la base girevole (che è leggerissima e piccolissima rispetto a quella del LB12"...) e gli accessori. Restano fuori i due tubi di sostegno che ho caricato in auto così come sono, senza imballo (sono due tubi lunghi 180cm).

Per quanto riguarda il trasporto per la serata osservativa (ieri sera ha avuto la prima luce Wink ), il mirror-box non riesce a stare nel baule della mia panda per un pelo (o forse ci sta forzando un poco....), quindi ho dovuto abbattere lo schiedale del sedile posteriore. Il portasecondario, benché molto più leggero e maneggevole, ingombra in modo analogo e volendo può essere appoggiato sopra al mirror-box, assicurandosi che stia ben fermo. Il tutto (miror-box+portasecondario) resta comunque più basso in altezza rispetto al singolo secchione con il primario del lightbridge 12". Resta infine la base girevole, che è larga pochi cm più del mirror-box (visto che la deve contenere) ma è molto bassa e leggerissima (si maneggia tranquillamente con una sola mano). Ho piazzato anche questa sullo schienale ribaltato del sedile posteriore e al suo interno ci ho messo la valigia con gli oculari. Se la mia panda fosse stata la versione normale (non a metano), con i sedili posteriori in grado di slittare qualche cm in avanti, sono sicuro che il tutto avrebbe trovato spazio nel bagagliaio.
I due tubi di sostegno li ho messi dentro l'abitacolo, uno all'interno dell'altro (sono della stessa lunghezza, ma uno è di diametro più piccolo), nel mezzo tra i sedili per il verso della lunghezza. La cosa più pesante è stato caricare e scaricare il mirror-box che è pesantuccio (24 kg), quindi attenzione alla schiena. Non è difficile comunque, visto che ci sono due belle maniglie ai lati per facilitare la presa. Per quanto riguarda il peso, la base girevole non da alcun problema. E' leggerissima, si maneggia con una sola mano. Inoltre occupa giusto qualche cm in più rispetto al mirror-box.
Le misure precise sono queste: Mirror-box: 45x45x21H cm - peso: 24kg Base girevole: 52x45x28H cm - peso: trascurabile Supporto secondario: 21H cm e diam.51cm - peso: trascurabile
COLLIMAZIONE Per collimare il primario si agisce solo su 2 viti (e non le classiche 3, oppure eventualmente 3+3). Lo specchio infatti bascula su due assi ortogonali tra loro (ciascuno passa lungo un diametro dello specchio) e ciascuna vite regola l'inclinazione dello specchio sul rispettivo asse. Ci sono poi in dotazione due aste che terminano con una chiave (tipo quelle per smontare i bulloni delle ruote nella macchina) che si innesta sulla testa della vite. Il sistema è molto comodo. In effetti la collimazione viene fatta in 10 secondi e restando in piedi. Però attenzione a non dimenticare le due asticelle a casa, altimenti serve comunque una chiave per girare le due viti: a mano non si fa, perché sono durette! Considerate poi che lo specchio, oltre ad essere fermato da due fermi (al posto delle solite 3 graffette), viene mantenuto in posizione da una cinghia metallica che abbraccia lo specchio sul fianco. La tensione della cinghia può essere regolata mediante le relativi viti. Lo specchio così non si muove nemmeno se lo prendi a calci secondo me! La collimazione del secondario invece è quella che richiede un po' più di attenzione. I due spider antidiffrazione infatti non sono altro che un filo metallico, tensionato mediante due viti alle estremità. Mi è capitato già un paio di volte di rompere il filo metallico dopo aver tensionato troppo una delle due viti, nel tentativo di regolare correttamente l'offset del secondrio, per centrarlo rispetto al focheggiatore. Nulla di grave, visto che ho sostituito il filo con un pezzo di cavetto d'acciaio utilizzato per la pesca d'altura, ma in ogni caso il sistema non è proprio il massimo della robustezza.